Francesco Filini, capogruppo di Fratelli d’Italia, Giorgio Maria Bergesio della Lega, Roberto Rosso di Forza Italia e Mariastella Gelmini hanno firmato una lettera indirizzata al presidente del Senato, Ignazio La Russa, per esprimere preoccupazione riguardo alla condotta di Barbara Floridia, senatrice del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione di Vigilanza Rai. Questo documento, datato 9 ottobre 2025, mette in evidenza un episodio che i firmatari considerano “sconcertante”, legato all’operato della Floridia, la quale ha un ruolo cruciale nella garanzia del pluralismo informativo.
Il contenuto della missiva
La missiva si concentra sull’accaduto che coinvolge il giornalista Mario Sechi. I capigruppo denunciano che la presidente Floridia ha pubblicato un post sui social media in cui ha presentato Sechi come responsabile dell’affondamento delle imbarcazioni della cosiddetta Flotilla. Secondo i firmatari, il post ha distorto un ragionamento espresso da Sechi in un programma televisivo, estrapolando una frase dal suo contesto originale e facendolo apparire come colpevole di un “affondamento generalizzato”.
La lettera prosegue evidenziando la corrispondenza tra Floridia e Sechi, sottolineando che la presidente non ha mostrato alcun segno di ravvedimento per l’abuso subito dal giornalista. Anzi, il suo atteggiamento è descritto come “veramente opinabile”. I firmatari avvertono che tale comportamento ha esposto Sechi a “gravi pericoli”, specialmente considerando il clima teso attuale riguardo al conflitto in Medio Oriente. La missiva conclude con un avvertimento: presentare un noto giornalista come incitante a certi atti può condurlo a rappresaglie da parte di chi potrebbe confondere la manipolazione con la realtà .
Richiesta di intervento
I capigruppo hanno richiesto al presidente La Russa di esaminare attentamente la condotta della presidente Floridia, ritenendo che il suo comportamento sia in netto contrasto con le “delicate funzioni” che la Commissione di Vigilanza Rai deve svolgere, tra cui la protezione della libertà di stampa e del giornalismo. La lettera rappresenta un appello forte e chiaro per una maggiore responsabilità da parte di chi occupa posizioni di potere, specialmente in contesti così sensibili come quello dell’informazione e della comunicazione pubblica.
Le implicazioni di tale situazione non si limitano a una semplice controversia tra politici e giornalisti, ma pongono interrogativi più ampi sulla libertà di espressione e sulla sicurezza dei professionisti dell’informazione in un contesto internazionale sempre più complesso e pericoloso.