Mare, Urso annuncia: “Elimineremo le distorsioni del Green Deal su Ets e FuelEu”

Lorenzo Di Bari

Ottobre 9, 2025

Il 9 ottobre 2025, durante un intervento in videoconferenza all’assemblea di Confitarma, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha sottolineato l’importanza dell’Italia come un Paese centrale e affidabile nel contesto europeo. Urso ha evidenziato la necessità di affrontare la transizione ambientale e energetica senza le “gabbie ideologiche” del Green Deal europeo. Ha inoltre messo in luce come il governo stia lavorando per rimuovere le barriere imposte dall’Unione Europea che ostacolano lo sviluppo del settore marittimo.

Le sfide del settore marittimo italiano

Adolfo Urso ha esposto le difficoltà che gli armatori italiani si trovano ad affrontare a causa delle distorsioni derivanti dal sistema di emissioni di carbonio Ets del FuelEu marittime. Queste problematiche stanno spingendo i traffici marittimi verso la strada, generando un aumento delle emissioni che contrasta con gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Il ministro ha affermato che il settore marittimo, invece di ridurre le emissioni, sta contribuendo a un incremento delle stesse, il che è dannoso per l’ambiente e per l’Italia.

Urso ha chiarito che, a partire dal 2026, il sistema di scambio delle emissioni Ets avrà un impatto economico di oltre 8 miliardi di euro all’anno in Europa, di cui 600 milioni ricadranno sugli armatori italiani. Questo carico finanziario è considerato insostenibile. Il ministro ha messo in guardia anche riguardo al FuelEu Maritime, che già quest’anno peserà per 1,5 miliardi di euro, con una proiezione che potrebbe arrivare fino a 6,5 miliardi di euro annui entro il 2050, se non si interviene.

Il piano per il made in Italy 2030

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sta preparando il Libro Bianco Made in Italy 2030, che sarà presentato nelle prossime settimane. Questo documento avrà un focus particolare sulla Blue Economy, un settore che Urso considera cruciale per il futuro competitivo del sistema produttivo italiano.

Il ministro ha affermato che la Blue Economy rappresenta uno dei nuovi comparti che possono contribuire a rendere l’Italia più competitiva a livello globale. Accanto ai cinque settori tradizionali, definiti le “cinque A” del Made in Italy, sono stati identificati altri cinque comparti in crescita che necessitano di una politica industriale settoriale continua e strategica. La Blue Economy, in particolare, è stata evidenziata come un’area di grande potenziale, in grado di apportare significativi benefici economici e ambientali.

Urso ha esortato le associazioni e il governo a collaborare intensamente per affrontare le sfide legate al Green Deal e per sostenere il settore marittimo, affinché possa prosperare e contribuire in modo significativo all’economia italiana.

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