Witkoff e Kushner in Egitto per discussioni su Gaza: attesa per la conclusione della prima fase del piano di pace entro venerdì.

Marianna Ritini

Ottobre 8, 2025

L’inviato speciale del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per il Medio Oriente, Steve Witkoff, insieme al suo genero e consigliere, Jared Kushner, si trovano attualmente a Sharm el Sheikh, in Egitto. La loro presenza è legata a negoziati indiretti tra Israele e Hamas, finalizzati a raggiungere un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. La notizia è stata riportata da Barak Ravid di Axios.

Il piano in 20 punti di Trump

Witkoff e Kushner sono stati i principali architetti del piano in 20 punti proposto da Trump, il quale include, tra le altre condizioni, un ritiro graduale delle forze israeliane e la liberazione di tutti gli ostaggi entro 72 ore dall’inizio di una tregua. Martedì, prima della loro partenza per l’Egitto, Trump ha incontrato i due funzionari per discutere le trattative in corso. Durante l’incontro, hanno partecipato anche il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato, Marco Rubio, e la capo di gabinetto, Susie Wiles.

Possibilità di un accordo di pace

Trump ha recentemente dichiarato che ci sono “reali possibilità” di un accordo di pace a Gaza, mentre i rappresentanti di Hamas e Israele continuano i colloqui indiretti. Questo avviene nel contesto del secondo anniversario dell’attacco del 7 ottobre. Durante una conferenza stampa nello Studio Ovale, affiancato dal primo ministro canadese, Mark Carney, Trump ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti nel facilitare queste trattative, affermando che il governo statunitense eserciterà la massima pressione affinché tutte le parti rispettino l’accordo.

Il presidente ha anche risposto a domande riguardanti le garanzie necessarie per assicurare che, in caso di accordo, Israele non riprenda le offensive nella Striscia di Gaza dopo il rilascio degli ostaggi israeliani.

Le richieste di Hamas

Nel frattempo, Hamas ha avanzato richieste specifiche nel corso dei negoziati in Egitto. Il gruppo chiede la restituzione dei corpi di Yahya Sinwar, considerato l’ideatore dell’attacco del 7 ottobre, e di suo fratello Muhammad, anch’esso ucciso e che aveva assunto un ruolo di leadership all’interno dell’organizzazione. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, Israele ha già respinto simili richieste in passato.

Khalil El-Hayya, il principale negoziatore di Hamas, ha affermato che il gruppo desidera garanzie da parte di Trump e dei paesi sponsor per assicurarsi che la guerra si concluda definitivamente. Ha espresso scetticismo nei confronti delle promesse israeliane, sottolineando che la storia ha dimostrato che l’occupazione non mantiene gli impegni presi. El-Hayya ha citato la violazione di due cessate il fuoco durante il conflitto attuale come prova della mancanza di fiducia nei confronti di Israele.

La situazione rimane tesa, con i negoziatori che continuano a lavorare per trovare una soluzione duratura al conflitto che ha colpito la regione.

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