Ilaria Salis si salva per un voto, scoppiano le accuse tra i partiti di destra

Lorenzo Di Bari

Ottobre 8, 2025

L’eurodeputata di AVS, Ilaria Salis, ha ottenuto il mantenimento della sua immunità parlamentare grazie a un voto di scarto, con 306 voti favorevoli, 305 contrari e 17 astenuti, durante la sessione dell’Aula di Strasburgo tenutasi il 2 dicembre 2025. Salis, ex insegnante di Monza, si trovava sotto accusa per un presunto attacco a due neonazisti a Budapest nel febbraio 2023, in occasione di una manifestazione che raduna militanti di estrema destra e antifascisti da diverse nazioni europee.

Dopo il voto, Salis ha espresso la sua gioia, definendo il risultato come una “vittoria dell’antifascismo e dell’Europa antifascista”. Ha sottolineato la sua soddisfazione nel non dover affrontare un processo in Ungheria, dove ha già scontato 15 mesi di detenzione. “Questo esito conferma che in Ungheria non è possibile avere processi giusti, né per gli antifascisti né per gli oppositori politici”, ha dichiarato Salis.

La deputata ha anche evidenziato la situazione di un’altra attivista, Maja T., detenuta in Ungheria in condizioni critiche e sottoposta a un processo che definisce “farsa”. Salis ha chiesto che Maja venga riportata in Germania e processata lì, esprimendo il desiderio di essere giudicata in Italia, dove ritiene di poter ricevere un giusto trattamento legale.

Attualmente, le autorità italiane non hanno fornito aggiornamenti sulla situazione. Salis ha ricordato che l’articolo 9 del codice penale prevede che, nonostante l’immunità, il processo possa comunque procedere. Ha ringraziato i colleghi, tra cui Pina Picierno e Brando Benifei del Partito Democratico, per il supporto ricevuto.

Stancanelli (lega): “Decisivi 30-40 deputati ppe”

Nel centrodestra italiano, l’esito del voto ha generato polemiche e accuse reciproche. Raffaele Stancanelli, eurodeputato della Lega e membro supplente della Commissione Giuridica, ha affermato che 30-40 eurodeputati appartenenti al gruppo dei Popolari hanno votato contro la revoca dell’immunità di Salis, contravvenendo alle indicazioni del proprio partito. Flavio Tosi di Forza Italia ha invece sostenuto che le assenze nel gruppo della Lega abbiano contribuito a salvare Salis.

Il presidente del gruppo Ppe, Manfred Weber, aveva inizialmente confermato che il gruppo avrebbe votato per la revoca dell’immunità di Salis. Adrian Vazquez Lazara, relatore del caso per i Popolari, ha evidenziato che l’immunità si applica solo a reati presunti commessi durante il mandato, e ha criticato il voto che ha confermato l’immunità di Salis, sottolineando che ciò rappresenta una violazione dello Stato di diritto.

Immunità confermata anche per magyar (ppe) e dobrev (s&d)

Il Ppe è stato messo sotto osservazione per presunti accordi con i gruppi di sinistra riguardo alla revoca dell’immunità di Ilaria Salis. Anche le richieste di revoca dell’immunità per l’eurodeputato ungherese Peter Magyar e la socialista Klara Dobrev sono state respinte. Nonostante il Ppe avesse indicato di votare a favore della revoca di Salis, il voto segreto ha permesso ai membri di esprimersi liberamente.

Dopo il voto, un eurodeputato del Ppe ha chiesto di ripetere la votazione a causa di un problema con la scheda di un collega, richiesta che è stata respinta dalla presidente Roberta Metsola. Fonti interne al Ppe hanno rivelato che alcune delegazioni avrebbero preferito mantenere l’immunità di Salis, dato il loro dissenso nei confronti del governo di Viktor Orban.

Procaccini (ecr): “Non si può dare colpa al ppe, troppe assenze”

Nicola Procaccini, copresidente del gruppo ECR e di Fratelli d’Italia, ha respinto l’idea che il voto di Salis possa essere attribuito al Ppe, citando le numerose assenze in aula che hanno complicato la situazione. Ha descritto il voto come una legittimazione della violenza politica, definendolo una “vergogna assoluta”.

Mario Mantovani di Fratelli d’Italia ha commentato che la decisione di mantenere l’immunità di Salis è stata di natura politica, notando che gli eurodeputati non allineati hanno subito la revoca delle loro immunità, mentre quelli associati a gruppi più influenti sono stati esentati.

Voti cercati a uno a uno, decisivo un eurodeputato romeno

Secondo fonti parlamentari, i voti sono stati cercati “a uno a uno” e un eurodeputato romeno avrebbe cambiato idea all’ultimo momento, risultando decisivo per il mantenimento dell’immunità di Salis. Anche se ci sono state speculazioni su possibili accordi, il voto segreto ha reso difficile confermare tali alleanze.

La conferma dell’immunità di Salis potrebbe fornire un vantaggio retorico a Viktor Orban, che si prepara per le elezioni politiche della prossima primavera. Orban ha già iniziato a utilizzare la questione per attaccare l’Unione Europea, accusando di proteggere i suoi membri, come Salis e Magyar, entrambi coinvolti in controversie legali.

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