Il progetto OncoCook, promosso dall’associazione “Vivere senza stomaco, si può Odv”, è stato presentato il 15 gennaio 2025 a Milano durante una conferenza stampa. Questa iniziativa si propone di affrontare il tema della malnutrizione nei pazienti affetti da tumore dello stomaco, una condizione che colpisce il 50% di questi malati, comportando gravi conseguenze come una ridotta tolleranza alle terapie e una minore qualità di vita. Nonostante la sua rilevanza, la malnutrizione rimane sottovalutata nella pratica clinica, con molti pazienti che ricevono supporto nutrizionale solo in fase avanzata della malattia. OncoCook si articola in quattro puntate, ciascuna dedicata a ricette e consigli pratici per migliorare l’alimentazione durante il percorso di cura.
Il ruolo dell’alimentazione nella cura del tumore gastrico
Claudia Santangelo, presidente dell’associazione, sottolinea l’importanza di una corretta alimentazione per i pazienti che hanno subito un intervento chirurgico allo stomaco. Durante le quattro puntate, i partecipanti si riuniscono in un ambiente familiare, dove esperti, pazienti e caregiver discutono di temi cruciali per il benessere post-operatorio. La serie web mira a riscoprire il piacere del cibo attraverso scelte alimentari personalizzate, riducendo il rischio che il pasto venga percepito come un fardello. La convivialità a tavola non solo promuove un ambiente sociale, ma contribuisce anche al benessere psicologico dei pazienti.
La serie, condotta da Marco Bianchi e con la partecipazione dello chef Cesare Battisti, offre ricette innovative e salutari. Le 16 ricette presentate, quattro per ogni puntata, sono disponibili per il download sul sito dell’associazione. Questo progetto, realizzato grazie al contributo non condizionante di Astellas, si propone di sensibilizzare pazienti e clinici sull’importanza della nutrizione.
Statistiche e impatti della malnutrizione
Nel 2024, in Italia, si stimano circa 14.100 nuovi casi di tumore gastrico, con meno del 20% individuato in fase iniziale. Questo porta a una sopravvivenza a cinque anni pari solo al 32%. Nicola Silvestris, segretario nazionale dell’AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), evidenzia che il carcinoma gastrico è secondo solo al tumore del pancreas per prevalenza di malnutrizione tra le patologie oncologiche. Si stima che il 10-20% dei pazienti oncologici possa morire a causa della malnutrizione, una comorbidità che compromette l’efficacia delle terapie e incide sui costi sanitari e sulla qualità della vita.
Le linee guida dell’AIOM sul supporto nutrizionale nel paziente in terapia attiva forniscono indicazioni sul ruolo cruciale della nutrizione, puntando a migliorare i risultati clinici e la qualità della vita dei pazienti. Tuttavia, la valutazione sistematica della composizione corporea non viene eseguita in tutti i pazienti oncologici, a causa della mancanza di strumenti adeguati e personale specializzato.
Tematiche trattate nella web serie
OncoCook affronta quattro temi principali: alimentazione e prevenzione, alimentazione e risposta alle terapie, psicologia e comunicazione, e microbioma. Francesca Pasqui, nutrizionista e docente all’Università di Bologna, spiega che il supporto nutrizionale è fondamentale per mantenere o recuperare lo stato nutrizionale dei pazienti. Molti di loro arrivano alla diagnosi dopo un lungo periodo di sintomi e ridotta alimentazione, che porta a una significativa perdita di peso.
Dopo un intervento di gastrectomia, i bisogni nutrizionali e psicologici dei pazienti cambiano notevolmente. La difficoltà nel mangiare può portare a una riduzione dell’assunzione di cibo, aggravando il rischio di malnutrizione. La collaborazione di un team multidisciplinare è essenziale per affrontare le complicazioni a lungo termine, come anemia e malassorbimento di vitamine. L’alimentazione diventa quindi un elemento chiave nel percorso riabilitativo, contribuendo a ottimizzare la risposta alle terapie.
Iniziative di supporto e futuro
Lo chef Cesare Battisti ha espresso il suo onore nel partecipare a OncoCook, sottolineando l’importanza della dieta nel sostenere i pazienti durante il percorso di cura. L’associazione ha anche realizzato un libro che racconta le storie di 20 pazienti, caregiver e medici, disponibile per il download sul sito dell’associazione. Questa iniziativa di medicina narrativa mira a supportare i pazienti nel loro percorso di cura.
L’associazione continua a fare appello alle istituzioni affinché gli alimenti a fini medici speciali siano inclusi nei LEA, garantendo un apporto nutrizionale adeguato a chi non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno calorico con la dieta tradizionale. Tuttavia, l’accesso a tali alimenti rimane limitato, con disparità territoriali che pesano sui pazienti e sulle loro famiglie.