Il 8 ottobre 2025, durante una conferenza stampa tenutasi alla Camera dei Deputati, il partito Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge che introduce sanzioni severe per chi effettua esami di verginità e per chi indossa il velo integrale in luoghi pubblici. La proposta, che prevede sanzioni fino a 3mila euro e pene detentive fino a 5 anni, è stata illustrata dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, e dai deputati Galeazzo Bignami, Francesco Filini e Sara Kelany.
sanzioni per esami di verginità e velo integrale
Il provvedimento mira a regolamentare i finanziamenti alle moschee e a vietare il velo integrale in spazi pubblici, comprese scuole e università. La misura prevede sanzioni che vanno da 300 a 3mila euro per chi non rispetta il divieto, mentre chi costringe una persona a sottoporsi a un esame di verginità rischia fino a 5 anni di carcere. L’unica eccezione riguarda i medici che eseguono tali esami per motivi sanitari. Questa iniziativa è stata concepita per contrastare fenomeni che, secondo i promotori, alimentano il separatismo islamico e il fondamentalismo.
contrastare il separatismo islamico
Sara Kelany ha evidenziato che la proposta comprende cinque articoli volti a combattere il separatismo islamico, definito come la creazione di enclave in cui la sharia prevale. Secondo Kelany, tale fenomeno genera fondamentalismo e deve essere affrontato con determinazione. Il sottosegretario Delmastro ha aggiunto che esistono enclave in Italia che rifiutano i principi dell’ordinamento italiano, sottolineando l’importanza di garantire che i finanziamenti alle moschee siano trasparenti e tracciabili. Le nuove normative impongono l’obbligo per le confessioni religiose senza intese con lo Stato di redigere bilanci dettagliati e di presentarli alle camere di commercio, per evitare che finanziamenti esterni possano influenzare le attività di culto.
finanziamenti alle moschee e trasparenza
Il dibattito si è incentrato sulla necessità di monitorare attentamente le fonti di finanziamento alle moschee, poiché, secondo Delmastro, potrebbero nascondere forme di soft power da parte di attori esterni. La legge proposta trae ispirazione da misure adottate in Francia, che hanno già affrontato problematiche simili. Delmastro ha insistito sull’importanza di non ignorare la realtà delle enclave che, per motivi di separatismo, rifiutano i valori fondamentali della società italiana. La proposta di legge intende affrontare questioni delicate legate alla sottomissione delle donne e alla protezione dei diritti umani, evidenziando la necessità di un intervento legislativo chiaro e deciso.