Una recente scoperta scientifica ha messo in evidenza nuovi dettagli sulla vita di Zenone di Cizio, il fondatore dello Stoicismo, grazie all’analisi di papiri carbonizzati rinvenuti a Ercolano. Questi testi, conservati nella Biblioteca Nazionale ‘Vittorio Emanuele III’ di Napoli, sono stati oggetto di studio da parte di un team di ricercatori, che ha utilizzato tecnologie avanzate per decifrare i contenuti altrimenti illeggibili. La ricerca, pubblicata sulla rivista “Scientific Reports” il 15 marzo 2025, offre uno sguardo inedito sulla figura di Zenone, rivelando aspetti della sua vita e del suo pensiero.
Analisi dei papiri carbonizzati di Ercolano
I papiri carbonizzati di Ercolano, risalenti al I secolo d.C., sono stati oggetto di un progetto di ricerca coordinato da Graziano Ranocchia dell’Università di Pisa. Questo progetto, noto come Erc Advanced Grant GreekSchools, ha visto la collaborazione di diversi istituti, tra cui l’Istituto di scienze del patrimonio culturale (Ispc) e l’Istituto di scienze applicate e sistemi intelligenti ‘Eduardo Caianiello’ (Isasi) del Consiglio nazionale delle ricerche. Utilizzando la tecnica della termografia attiva, i ricercatori hanno potuto visualizzare testi che, altrimenti, sarebbero rimasti invisibili. Questa tecnologia ha rivelato opere di notevole valore come la “Storia della scuola stoica” e la “Storia della scuola pitagorica”, offrendo nuove informazioni sulla filosofia antica.
La termografia attiva ha permesso di creare un contrasto tra l’inchiostro carbonioso e il supporto papiraceo, facilitando la lettura di testi che risalivano a più di duemila anni fa. Gli esperimenti sono stati condotti presso l’Officina dei Papiri Ercolanesi a Napoli, dove i ricercatori hanno potuto eseguire analisi senza danneggiare i preziosi reperti. Queste tecniche avanzate hanno portato a una nuova edizione della “Storia della scuola stoica” di Filodemo, che ha rivelato un incremento del 10% di testo greco rispetto all’edizione precedente del 1994.
Nuove scoperte sulla vita di Zenone di Cizio
Le ricerche hanno rivelato aspetti inediti della vita di Zenone di Cizio, descrivendolo come un asceta con una salute fragile, probabilmente a causa di un’alimentazione povera. Questo stile di vita lo portava a evitare banchetti e a rifugiarsi nell’isolamento, confermando l’immagine di un filosofo dedito alla riflessione e alla ricerca interiore. Zenone, originario di Cizio, ha fondato lo Stoicismo, una scuola di pensiero che promuoveva la virtù, la ragione e il distacco dalle passioni per raggiungere la felicità .
Tra i testi analizzati, il papiro PHerc. 1018, contenente la “Storia della scuola stoica”, descrive la “Repubblica” di Zenone come moralmente discutibile. L’opera è stata criticata per le sue raccomandazioni riguardanti pratiche sociali e sessuali, che erano viste come imbarazzanti. Inoltre, il filosofo subiva derisioni per la sua scarsa padronanza della lingua greca, segno del pregiudizio che gli stranieri subivano nell’antica Grecia. La sua morte, tuttavia, portò a solenni funerali pubblici, evidenziando la sua importanza nella comunità filosofica.
Implicazioni della ricerca per la filosofia antica
Le nuove tecnologie applicate ai papiri carbonizzati non solo hanno ampliato la conoscenza su Zenone di Cizio, ma hanno anche aperto la strada a ulteriori scoperte riguardanti altri filosofi stoici. La nuova edizione del papiro PHerc. 1508, curata da Eleni Avdoulou, ha rivelato che il testo non trattava della scuola pitagorica, ma potrebbe essere una biografia dei medici greci, come Acrone di Agrigento. Inoltre, il papiro PHerc. 1780, grazie al lavoro di Carlo Pernigotti, ha restituito una raccolta di testamenti di esponenti della scuola epicurea, contribuendo così a una comprensione più profonda della filosofia antica.
La direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, Silvia Scipioni, ha sottolineato l’importanza di queste scoperte, evidenziando come le nuove tecnologie abbiano permesso di decifrare porzioni di testo precedentemente illeggibili senza danneggiare i papiri. Questo progresso scientifico rappresenta un passo avanti significativo nella conservazione e nello studio dei testi antichi, contribuendo a preservare un patrimonio culturale inestimabile per le generazioni future. La partecipazione della Biblioteca Nazionale di Napoli al progetto GreekSchools segna un’importante collaborazione con l’Università di Pisa e il Cnr, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare nella ricerca umanistica.