Reni in salute: i nefrologi consigliano due esami da effettuare dopo i 50 anni

Lorenzo Di Bari

Ottobre 7, 2025

A pochi mesi di distanza da un’importante dichiarazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il presidente della Società Italiana di Nefrologia, Luca De Nicola, ha fornito un aggiornamento critico sulla salute renale in Italia. I dati recenti indicano un preoccupante aumento del 37% dei pazienti in dialisi, con la malattia renale che si prevede diventi la terza causa di morte entro la fine del 2025. Questa situazione è attribuita all’aumento dell’obesità, del diabete e dell’ipertensione, fattori che contribuiscono all’escalation delle malattie renali.

Congresso nazionale della società italiana di nefrologia

Dal 21 al 24 ottobre 2025, Riccione ospiterà il 66esimo congresso della Società Italiana di Nefrologia. Durante questo evento, esperti del settore si riuniranno per discutere le problematiche legate alla salute renale e le strategie per affrontarle. La manifestazione rappresenta un’importante opportunità per approfondire le tematiche legate alla prevenzione e alla diagnosi delle malattie renali, che sono spesso asintomatiche e quindi difficili da individuare nelle fasi iniziali.

Prevenzione e stili di vita sani

Luca De Nicola ha sottolineato l’importanza di uno stile di vita sano per mantenere la salute dei reni. Bere 1,5-2 litri di acqua al giorno, sebbene utile per prevenire calcoli e infezioni, non è sufficiente per affrontare le patologie renali. La chiave per la prevenzione primaria risiede nel mantenere un peso corporeo sano e praticare regolarmente attività fisica. L’obesità e il sovrappeso sono considerati i principali fattori di rischio, insieme a condizioni come il diabete e l’ipertensione.

Screening e diagnosi precoce

De Nicola ha evidenziato l’importanza della prevenzione secondaria attraverso programmi di screening mirati. Un disegno di legge attualmente in discussione in Parlamento si propone di identificare i pazienti a rischio, in particolare quelli con obesità, malattie cardiache e diabete, nella fascia di età tra i 55 e i 70 anni. I medici di famiglia sono incoraggiati a eseguire due test fondamentali: la misurazione della creatinina, che valuta la funzione renale, e l’analisi dell’albuminuria, che rileva la presenza di albumina nelle urine. Questo approccio mira a garantire che i pazienti a rischio siano indirizzati a uno specialista nefrologo, poiché attualmente solo il 10% dei pazienti affetti da malattie renali è consapevole della propria condizione.

Trattamenti e costi per il servizio sanitario nazionale

In merito ai trattamenti, De Nicola ha descritto l’importanza di diagnosticare tempestivamente malattie autoimmuni e di intraprendere un percorso terapeutico che prevede l’adozione di regimi alimentari specifici e l’uso di nuovi farmaci. L’obiettivo è quello di controllare l’evoluzione della malattia e favorirne la remissione. È fondamentale comprendere che prevenire il peggioramento delle condizioni renali non solo migliora la salute dei pazienti, ma rappresenta anche un risparmio significativo per il Servizio Sanitario Nazionale. Ogni paziente in dialisi comporta un costo di circa 50.000 euro, per un totale di 2,5 miliardi di euro all’anno per il trattamento di 45.000 pazienti.

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