Alcuni attivisti della Global Sumud Flotilla, tra cui quindici italiani, sono stati liberati da Israele e sono atterrati ad Atene il 4 ottobre 2025. Durante il volo di ritorno, i membri del gruppo, tra cui la nota attivista svedese Greta Thunberg, hanno denunciato maltrattamenti e abusi subiti durante la detenzione nelle prigioni di Tel Aviv. Thunberg ha anche evidenziato la violazione del diritto internazionale, sottolineando che gli aiuti umanitari non sono stati permessi a Gaza, dove la situazione è critica.
Secondo il Ministero degli Esteri israeliano, 138 dei 470 attivisti fermati durante l’operazione di abbordaggio delle 43 imbarcazioni della Flotilla, avvenuta tra il 27 e il 28 settembre, sono ancora detenuti in Israele. Le accuse continuano a crescere nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, il quale, secondo quanto riportato da CBS News, avrebbe autorizzato attacchi militari contro due imbarcazioni della Flotilla all’inizio di settembre. Le fonti dell’intelligence americana affermano che l’8 e il 9 settembre le forze israeliane hanno lanciato droni e incendiato le barche ormeggiate al porto tunisino di Sidi Bou Said. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, poiché gli equipaggi sono riusciti a domare le fiamme.
Le dichiarazioni di Greta Thunberg: “Genocidio davanti ai nostri occhi”
Durante la conferenza stampa all’aeroporto di Atene, Greta Thunberg ha affermato che “c’è un genocidio in corso davanti ai nostri occhi, trasmesso in streaming sui nostri telefoni”. Ha sottolineato che nessuno può affermare di non essere a conoscenza della situazione e ha richiamato gli Stati a intervenire per fermare le violenze. Thunberg ha chiesto un impegno concreto per interrompere la vendita di armi e ha denunciato la mancanza di azioni significative da parte dei governi, affermando che la Flotilla ha agito quando altri non lo hanno fatto.
Il ritorno degli italiani: condizioni ottimali
I quindici italiani rientrati da Israele sono stati descritti come “in ottime condizioni fisiche” dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha condiviso la notizia tramite un post su X. Gli attivisti hanno potuto decollare per Atene il 4 ottobre, prima di rientrare in Italia. Tajani ha espresso gratitudine per il lavoro del personale diplomatico e ha sottolineato l’importanza della loro assistenza durante la crisi.
Denunce di maltrattamenti: la testimonianza di Arturo Scotto
Arturo Scotto, deputato del Partito Democratico, ha raccontato la sua esperienza durante il volo di ritorno, affermando di essere stato insultato e chiamato “terrorista” dai passeggeri. Ha denunciato il sequestro del suo telefono da parte dell’esercito israeliano, definendolo un furto. Scotto ha descritto le condizioni di detenzione, evidenziando la mancanza di supporto da parte dell’ambasciata italiana e le ripetute perquisizioni subite. Ha anche raccontato il trattamento subito durante il trasporto, con condizioni di disagio e richieste di video che hanno suscitato tensioni tra gli attivisti.
Iniziative legali: la posizione della legale della Flotilla
Francesca Cancellaro, avvocato del team legale della Global Sumud Flotilla, ha spiegato che sono state presentate due diffide e un esposto per tutelare i diritti degli attivisti. La prima diffida è stata inviata il 24 settembre, richiedendo l’attivazione delle comunicazioni diplomatiche e la protezione consolare. L’esposto presentato il 3 ottobre alla Procura di Roma mira a garantire che siano avviati procedimenti penali contro i responsabili degli attacchi subiti. L’avvocato ha sottolineato che il lavoro legale è solo all’inizio e che ulteriori azioni saranno intraprese in base alle testimonianze degli attivisti.