L’incontro intitolato “Fisco e welfare: proposte per una nuova stagione di crescita” si è svolto il 7 ottobre 2025 a Roma, rappresentando un’importante occasione di dialogo tra istituzioni, rappresentanti del mondo imprenditoriale e manageriali. L’evento ha visto la partecipazione del viceministro dell’Economia, Maurizio Leo, e di Manageritalia, con l’obiettivo di discutere le priorità fiscali e sociali da affrontare nella prossima Legge di Bilancio e nelle future politiche pubbliche.
Il dibattito sulle disuguaglianze fiscali
Marco Ballarè ha aperto i lavori evidenziando come la progressività del sistema fiscale non debba tradursi in una sproporzione. Ha sottolineato che attualmente un libero professionista con un reddito inferiore a 100mila euro paga il 15% di tasse, mentre un lavoratore dipendente con lo stesso reddito arriva a pagare il 43%. Questa situazione genera sfiducia e distorsioni nel mercato, rendendo necessaria una riforma che armonizzi i vari regimi fiscali. Ballarè ha proposto di esentare i contributi agli enti bilaterali dalla tassazione, di detassare gli aumenti e i premi di risultato, di alzare i limiti per i fringe benefit e di aumentare la defiscalizzazione dei buoni pasto a 10 euro. Ha anche messo in evidenza la necessità di un secondo pilastro previdenziale per garantire pensioni adeguate a giovani e donne, evitando un sistema di welfare iniquo.
Le proposte del viceministro dell’economia
Maurizio Leo ha confermato che il governo sta già lavorando per rimodulare un sistema fiscale più equo, iniziato nel 2024 e destinato a continuare con la prossima legge di bilancio. Ha annunciato la riduzione delle aliquote fiscali da quattro a tre, fissando le aliquote al 23%, 35% e 43%. Nella prossima legge di bilancio, l’aliquota del 35% sarà abbassata al 33% per i redditi compresi tra 28 e 50mila euro. Leo ha sottolineato che queste modifiche sono state possibili tenendo conto delle risorse disponibili e delle regole economiche europee. Ha anche accennato alla possibilità di ulteriori riduzioni per i redditi più alti nei prossimi anni.
Le sfide del sistema fiscale e di welfare
Moderata da Roberto Sommella, direttore di MF-Milano Finanza, la tavola rotonda ha avuto come obiettivo principale quello di proporre soluzioni concrete per stimolare la crescita e migliorare il benessere dei lavoratori. Paola Mancini, senatrice e membro della 10ª Commissione Affari Sociali, ha evidenziato l’importanza di rispondere anche a chi, con stipendi medio-alti, continua a pagare tasse elevate. Ha suggerito di alzare il tetto di 80mila euro per la defiscalizzazione dei premi di produttività e di aumentare l’esenzione fiscale dei buoni pasto da 8 a 10 euro, sottolineando i benefici che ciò potrebbe portare in termini di PIL.
Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia, ha richiamato l’attenzione sul fatto che i manager con redditi lordi superiori agli 80/100mila euro non sono necessariamente ricchi, ma svolgono un ruolo cruciale per la crescita del Paese. Ha chiesto un impegno per recuperare l’evasione fiscale, stimata in circa 90 miliardi di euro, risorse fondamentali per sostenere il welfare e garantire equità tra i cittadini.
Il contesto economico attuale
Durante il dibattito è emersa la necessità di affrontare le sfide di un contesto economico complesso, caratterizzato da inflazione e stagnazione salariale. Secondo i dati ISTAT, nel 2024 la pressione fiscale ha raggiunto il 42,5% del PIL, in aumento rispetto al 41,2% del 2023. Il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito dello 0,6% nel quarto trimestre 2024, mentre la propensione al risparmio è scesa all’8,5%. Questo scenario ha reso difficile per il ceto medio far fronte all’aumento del costo della vita. Un confronto tra un reddito di 105mila euro e uno di 30mila euro ha rivelato che il primo paga 13,5 volte le tasse del secondo, evidenziando uno squilibrio nel sistema fiscale.
Infine, si è discusso dell’importanza della previdenza complementare, che sta vivendo una fase di crescita, con oltre 11,3 milioni di posizioni attive nel primo trimestre del 2025. Tuttavia, la partecipazione rimane limitata tra giovani e donne. L’obiettivo comune dei relatori è stato quello di individuare soluzioni pratiche per rilanciare la crescita e costruire un sistema Paese più inclusivo e competitivo.