Un ragazzo tunisino di 15 anni, residente nella provincia di Siena, è stato arrestato e collocato in comunità a seguito di un’operazione condotta dalla Digos di Firenze e dai carabinieri di Montepulciano. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Firenze, con l’accusa di arruolamento con finalità di terrorismo internazionale e porto di armi o oggetti atti ad offendere. L’arresto è avvenuto il 7 ottobre 2025 e segue un’indagine avviata nel dicembre 2024, quando il giovane è stato rintracciato dai militari dopo un allontanamento dalla propria abitazione.
Contenuti jihadisti e attività sospette
Il ragazzo è stato trovato mentre si aggirava nella periferia di Montepulciano, dove i carabinieri lo hanno fermato. Durante il controllo, è emerso che il minorenne era in possesso di un coltello a scatto e mostrava segni di simpatia per il terrorismo islamico. Questo ha portato al sequestro del suo cellulare e all’avvio di un’indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni, Roberta Pieri, e dal sostituto procuratore Giuseppina Mione. Le indagini sono state affidate alla Digos di Firenze, specializzata in Antiterrorismo Internazionale.
Gli investigatori hanno scoperto che il quindicenne aveva effettuato numerose ricerche su internet riguardanti contenuti jihadisti, tra cui informazioni sulla guerra santa, la costruzione di ordigni artigianali, diversi tipi di armi e persino modalità per raggiungere la Siria. Questa rapida radicalizzazione è stata alimentata da attività di indottrinamento online, prevalentemente tramite piattaforme di messaggistica cifrata.
Giuramento di fedeltà e reclutamento
Secondo le autorità , il giovane ha prestato un giuramento di fedeltà a un’organizzazione estremista, descritta dal suo “adescatore” come un gruppo di musulmani provenienti da diverse parti del mondo, impegnato a sostenere i “fratelli oppressi” in Palestina, Siria e Uiguri in Cina. Per dimostrare la sua adesione, il ragazzo avrebbe tentato di reclutare altri, inviando nel novembre 2024 il testo del giuramento da copiare e restituire come prova di affiliazione.
Nel cellulare sequestrato sono stati rinvenuti video in cui il giovane, travisato da un passamontagna, pronuncia minacce di violenza contro i “miscredenti” in nome di Allah. Questo comportamento è considerato dagli investigatori un chiaro segnale di un possibile passaggio da una fase ideologica a una fase operativa.
Provvedimenti e indagini in corso
Il Gip del Tribunale di Firenze, Maria Serena Favilli, ha disposto il collocamento del ragazzo in comunità , evidenziando il rischio di reiterazione di reati simili. Il giudice ha sottolineato come la radicalizzazione si sia verificata in un periodo delicato della crescita del minorenne. Questo provvedimento è finalizzato a prevenire possibili atti violenti contro la collettività .
Le indagini continuano per chiarire la rete di contatti del ragazzo e per verificare se ci siano altri soggetti coinvolti, anche sul territorio nazionale. Gli inquirenti stanno lavorando per comprendere la portata delle attività del giovane e il suo potenziale rischio per la sicurezza pubblica.