Sanità, Palmarini (Nica): “La solitudine e l’isolamento causano disturbi mentali”

Marianna Ritini

Ottobre 6, 2025

Il 6 ottobre 2025, Nicola Palmarini, direttore del National Innovation Centre for Ageing (Nica) del Governo britannico, ha affrontato il tema dell’isolamento e della solitudine come fattori critici per la salute mentale durante un incontro organizzato dalla Triennale di Milano in collaborazione con Lundbeck Italia. L’evento, intitolato “Brain Health Inequalities – Idee e strategie per non lasciare indietro nessuno”, è stato parte dell’Esposizione internazionale dedicata alle disuguaglianze.

Riconsiderare il concetto di fragilità

Palmarini ha sottolineato l’importanza di rivedere la definizione di categorie fragili, evidenziando che, contrariamente a quanto si possa pensare, il problema dell’isolamento non riguarda solo gli anziani. “Molti giovani sono colpiti da questa condizione”, ha affermato. L’esperto ha messo in evidenza la necessità di comprendere i fattori che contribuiscono all’isolamento sociale e come questi possano influenzare la salute mentale, suggerendo che un cambio di paradigma è urgente e necessario.

La sua dichiarazione ha acceso un dibattito su come le malattie mentali possano essere innescate da situazioni di isolamento, che sono spesso sottovalutate. Palmarini ha esortato a una maggiore attenzione verso le categorie fragili, invitando a considerare non solo le malattie conclamate, ma anche i segnali più sottili di disagio. La sua analisi ha messo in luce come l’isolamento possa agire come un meccanismo scatenante per una serie di problemi di salute mentale, che possono diventare gravi se non affrontati tempestivamente.

Interventi sociali e politici necessari

Nel corso del suo intervento, Palmarini ha evidenziato che per affrontare il disagio mentale è fondamentale implementare interventi sociali e politici. “Non possiamo limitarci a pensare a soluzioni individuali”, ha affermato, sottolineando l’importanza di un approccio comunitario. L’esperto ha spiegato che è essenziale non solo intervenire quando i problemi sono già evidenti, ma anche identificare e monitorare i segnali precoci di isolamento e solitudine.

Palmarini ha avvertito che la creazione di consapevolezza riguardo alla salute mentale è complicata, poiché non sempre è facile riconoscere quando una persona ha bisogno di aiuto. Inoltre, non tutti sono disposti a condividere le proprie difficoltà. Ha quindi ribadito l’importanza della prevenzione, suggerendo che gli sforzi dovrebbero concentrarsi su una gamma più ampia di indicatori di rischio.

Confronto tra Inghilterra e Italia

Palmarini ha anche confrontato la situazione dell’isolamento sociale e della salute mentale tra Inghilterra e Italia. “In Inghilterra, il problema della solitudine come fattore di rischio per la salute mentale è forse più grave che in Italia“, ha dichiarato. Ha notato che, sebbene in Inghilterra ci sia una maggiore consapevolezza riguardo alle fragilità e alle disuguaglianze, la distanza sociale tra le varie classi è più marcata rispetto all’Italia. Qui, la coesione familiare e le relazioni sociali tendono a essere più forti, con un tessuto sociale che riflette una cultura mediterranea, caratterizzata da unità e supporto reciproco.

Palmarini ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza di affrontare queste problematiche in modo integrato e collaborativo, per garantire che nessuno venga lasciato indietro nella lotta contro l’isolamento e il disagio mentale.

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