Investimenti finanziari vaticani: il documento di Papa Leone XIV apre a nuove opportunità

Lorenzo Di Bari

Ottobre 6, 2025

Il 6 ottobre 2025, Papa Francesco ha introdotto il Motu Proprio intitolato Coniuncta Cura, un documento fondamentale che ridefinisce la gestione degli investimenti finanziari della Santa Sede. Questa nuova normativa stabilisce un principio di corresponsabilità nella gestione delle finanze, abbandonando l’esclusività precedentemente detenuta dallo Istituto per le Opere di Religione (IOR). La decisione è stata comunicata attraverso un documento ufficiale, evidenziando l’importanza di una collaborazione tra le diverse istituzioni curiali.

Il significato del Motu proprio

Con il Motu Proprio Coniuncta Cura, il Pontefice sottolinea la necessità di una gestione condivisa delle attività di investimento. Questo approccio si allinea con i principi stabiliti nella Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium, promulgata il 19 marzo 2022. La responsabilità condivisa implica che tutte le istituzioni curiali, coinvolte nelle attività finanziarie, debbano operare in sinergia, consolidando le normative esistenti e chiarendo i ruoli di ciascun ente. La comunicazione del Papa evidenzia come questa nuova struttura favorisca una dinamica di mutua collaborazione, essenziale per il buon funzionamento della Curia Romana.

Il documento ribadisce che le raccomandazioni del Consiglio per l’Economia devono essere seguite con attenzione, invitando le istituzioni a consultare esperti nel campo per garantire una gestione efficiente. Inoltre, il Papa ha approvato integralmente le raccomandazioni del Consiglio, abrogando il precedente rescritto del 23 agosto 2022, che regolava l’amministrazione delle attività finanziarie della Santa Sede.

Nuove disposizioni per gli investimenti

Le nuove disposizioni stabiliscono che le attività di investimento finanziario della Santa Sede devono essere conformi alle linee guida del Comitato per gli Investimenti, rispettando la Politica di investimento approvata. Si evidenzia che l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica utilizzerà prevalentemente la struttura organizzativa dell’IOR, a meno che non si decida diversamente. Questa flessibilità permette di considerare l’uso di intermediari finanziari esterni, qualora ciò risulti più vantaggioso.

Il precedente rescritto, abrogato con il nuovo Motu Proprio, attribuiva allo IOR il controllo esclusivo sulla gestione patrimoniale della Santa Sede. Esso stabiliva che tutte le istituzioni dovessero informare lo IOR riguardo a qualsiasi attività finanziaria detenuta presso altre istituzioni, imponendo il trasferimento di tali fondi. La nuova normativa, invece, promuove un approccio più collaborativo e meno centralizzato, permettendo una maggiore autonomia alle diverse entità coinvolte nella gestione delle finanze.

Prospettive future e impatto della riforma

L’introduzione del Motu Proprio Coniuncta Cura rappresenta un passo significativo verso una gestione più trasparente e responsabile delle finanze della Santa Sede. La riforma mira a migliorare l’efficienza operativa e a garantire che le decisioni finanziarie siano prese in modo collegiale, coinvolgendo diverse competenze e prospettive. La speranza è che questa nuova direzione possa portare a una gestione più sostenibile e etica delle risorse, in linea con i principi di responsabilità e solidarietà promossi dalla Chiesa.

Con la crescente complessità del panorama economico globale, la Santa Sede si trova di fronte a sfide significative. La riforma introdotta da Papa Francesco potrebbe quindi rappresentare una risposta adeguata a tali sfide, favorendo un approccio più integrato e collaborativo. L’adozione di pratiche di investimento responsabili non solo risponde a esigenze interne, ma riflette anche l’impegno della Chiesa verso una maggiore giustizia sociale e economica nel mondo.

×