Il 6 ottobre 2025, i Giovani Palestinesi Italia (GPI) hanno annunciato una manifestazione per commemorare la strage dei civili israeliani, un evento che ha suscitato grande attenzione sui social media. Questo collettivo, presente in diverse città italiane come Bologna, Milano, Torino e Roma, conta oltre 155 mila follower su Instagram, dove si definisce parte della “Resistenza palestinese”. Le loro posizioni includono slogan come “dal fiume al mare”, che implicano l’idea di un’unica nazione palestinese che si estenda dall’attuale territorio israeliano fino al Mediterraneo, negando così l’esistenza dello Stato di Israele.
Il profilo Instagram nazionale e quello di Bologna mostrano una rete di attività locali, tra cui presidi, cortei e campagne di sensibilizzazione. I GPI si sono distinti per il loro legame con il Palestinian Youth Movement (PYM), un movimento transnazionale della diaspora palestinese. Sebbene si definiscano “capitolo italiano” del PYM, non esiste alcuna registrazione ufficiale che attesti formalmente questa affiliazione.
Nascita e sviluppo in Italia
Il collettivo GPI ha iniziato a farsi conoscere tra il 2017 e il 2019 attraverso media pro-palestinesi in Italia. A partire dal 2022, hanno avviato campagne studentesche e lettere aperte nelle università italiane, promuovendo il boicottaggio accademico. Durante il biennio 2024-2025, i GPI hanno assunto un ruolo centrale negli “accampamenti” universitari e nelle mobilitazioni contro le collaborazioni accademiche con Israele, avviando le prime tende a Bologna per poi espandersi in altre città. Testimonianze e articoli di testate locali e internazionali hanno messo in evidenza il contributo dei GPI all’“intifada studentesca” italiana.
Linea politica e parole d’ordine
Il messaggio del collettivo enfatizza la “resistenza con ogni mezzo”, celebrando i “martiri” e definendo il 7 ottobre 2023 come una “rivoluzione” o una “dura sconfitta del sionismo”. Questa posizione ha generato reazioni politiche e istituzionali significative. Sul loro blog, già ad aprile scorso, i GPI hanno affermato: “La storia chiama a schierarsi senza ambiguità: o con la resistenza o con gli oppressori. Ogni esitazione equivale a un tradimento”. Il loro manifesto è chiaro: “Ogni fucile imbracciato dai combattenti di Gaza, ogni pietra lanciata dai giovani di Jenin, ogni sciopero e ogni blocco popolare ci indicano la strada da seguire. La Palestina rappresenta il punto più avanzato della lotta contro l’imperialismo occidentale”.
Finanziamenti e risorse
Non esistono bilanci pubblici ufficiali per i Giovani Palestinesi d’Italia. I diversi capitoli operano come collettivi informali, raccogliendo fondi attraverso crowdfunding e donazioni dirette per coprire spese legali, logistiche ed eventi. Le donazioni vengono spesso gestite tramite PayPal o Iban indicati nei post, e piattaforme come Chuffed vengono utilizzate per sostenere le spese legali o finanziare iniziative come la “Global Sumud Flotilla”.
Attività di GPI Bologna
Il capitolo bolognese dei GPI segue la linea nazionale, organizzando presidi, accampate universitarie e partecipando a campagne contro le “complicità accademiche” e alla Flotilla. I loro canali social promuovono il messaggio di solidarietà con la Resistenza palestinese e hanno recentemente organizzato una manifestazione il 7 ottobre, data che celebrano come un “momento glorioso”, ritenuto la più significativa azione di resistenza degli ultimi decenni contro l’occupazione coloniale sionista.