Il 6 ottobre 2025, la Francia vive un momento di grande instabilità politica con le dimissioni di Sébastien Lecornu, il quale ha ricoperto il ruolo di Premier per meno di un mese. Nominato da Emmanuel Macron il 9 settembre, Lecornu ha guidato il governo più breve della Quinta Repubblica, un evento che segna un nuovo capitolo nella travagliata storia politica del paese.
Il governo più breve della Quinta repubblica
Le dimissioni di Sébastien Lecornu, annunciate oggi, segnano un record negativo per la politica francese. Lecornu diventa, infatti, il Premier con il minor numero di giorni trascorsi a Matignon, la residenza ufficiale del Primo Ministro. La crisi politica che ha colpito la Francia è iniziata dopo le elezioni europee di giugno 2024, portando a un governo che non ha retto le sfide interne e le pressioni esterne. Per trovare un esecutivo con una durata inferiore, bisogna risalire al 1981, quando il primo governo di Michel Mauroy rimase in carica solo 32 giorni. Stessa sorte per il primo governo di François Fillon, che ha operato per un periodo simile nel 2007.
Chi è Sébastien lecornu
Nato l’11 giugno 1986 a Eaubonne, nel Val-d’Oise, Sébastien Lecornu è un esponente di una generazione di politici che ha visto il declino dei partiti tradizionali in Francia. Entrato nell’Unione per un Movimento Popolare (Ump) a soli 16 anni, ha rapidamente scalato le gerarchie della destra gollista. La sua carriera ha preso una svolta decisiva nel 2017, quando ha fatto il suo ingresso nel governo di Emmanuel Macron, diventando un importante alleato del presidente.
La carriera politica di Lecornu è iniziata in giovane età, quando a 19 anni è diventato assistente parlamentare all’Assemblée Nationale. La sua ascesa è continuata con un ruolo significativo nell’équipe di Bruno Le Maire, che all’epoca era segretario di Stato agli Affari europei. Con un’esperienza di governo che spazia dalla Transizione ecologica alla Difesa, Lecornu ha dimostrato una notevole resilienza politica, riuscendo a mantenere la sua posizione anche dopo le turbolente elezioni legislative del 2024.
Le motivazioni dietro la nomina di macron
La scelta di Sébastien Lecornu come Premier non è stata casuale, ma piuttosto una strategia calcolata da parte dell’Eliseo. Cresciuto politicamente sotto la guida di Bruno Le Maire, Lecornu ha sviluppato legami personali e professionali con figure chiave del governo, come il ministro della Giustizia Gérald Darmanin. Questi rapporti hanno creato una rete di alleanze che supera le divisioni partitiche, un elemento che Macron sperava potesse garantire stabilità al governo.
Durante il suo mandato come Ministro della Difesa, Lecornu ha gestito un budget di 413 miliardi di euro, un incremento del 30% rispetto al passato, ottenendo consensi sia dal Rassemblement National che dal Partito socialista. Questa capacità di attrarre voti da diverse fazioni politiche ha alimentato le speranze di Macron di approvare una legge di bilancio che riduca il deficit dal 5,8% al 3% del PIL entro il 2026. La sfida ora per la Francia è trovare un nuovo leader capace di affrontare le criticità e riportare stabilità in un contesto politico sempre più complesso.