Clima: il ghiaccio delle Alpi si sposta verso l’Antartide nel 2025

Marianna Ritini

Ottobre 6, 2025

La nave rompighiaccio Laura Bassi ha preso il largo dal porto di Trieste il 6 ottobre 2025, diretta verso l’Antartide. A bordo, oltre alla strumentazione scientifica necessaria per la 41esima campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, si trovano anche le carote di ghiaccio raccolte nell’ambito del progetto internazionale Ice Memory.

 - (Fotogramma/Ipa)
– (Fotogramma/Ipa)

La Laura Bassi, un’imbarcazione di proprietà dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (Ogs), è stata recentemente sottoposta a un intervento di ammodernamento, finanziato con 4 milioni di euro dal Ministero dell’Università e della Ricerca. La nave raggiungerà l’Antartide a dicembre, passando per la Nuova Zelanda, dove è prevista la sua sosta a metà novembre. Il rientro a Trieste è programmato per la seconda metà di aprile 2026, dopo una missione che si estenderà per oltre 190 giorni.

Spedizione in due fasi

Franco Coren, direttore del Centro Gestione Infrastrutture Navali dell’Ogs, ha spiegato che la spedizione della N/R Laura Bassi per l’estate australe 2025-2026 sarà articolata in due fasi. La prima fase, dedicata all’approvvigionamento della base Mario Zucchelli, prenderà avvio a fine novembre. Durante questa fase, la nave collaborerà con la rompighiaccio coreana Araon, alternandosi lungo il percorso per garantire un supporto reciproco nella navigazione. L’incontro tra le due imbarcazioni è fissato per inizio dicembre, al limite del ghiaccio. La seconda parte della missione si concentrerà su cinque progetti scientifici e si svolgerà fino ai primi di marzo.

Il progetto Ice Memory

Quest’anno, la Laura Bassi trasporterà anche le carote di ghiaccio raccolte nell’ambito dell’iniziativa Ice Memory, riconosciuta dall’Unesco e promossa dalla Ice Memory Foundation. Tra i fondatori del progetto figurano l’Istituto di scienze polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Isp) e l’Università Ca’ Foscari Venezia, insieme ad altre istituzioni europee. Il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (Pnra) sostiene attivamente questa iniziativa.

L’obiettivo principale è creare un archivio globale di campioni di ghiaccio provenienti da ghiacciai minacciati dal cambiamento climatico. Questi campioni rappresentano una banca dati climatica fondamentale per le future generazioni di scienziati, poiché il ghiaccio conserva informazioni preziose sull’atmosfera passata, inclusi gas serra e inquinanti. Le carote di ghiaccio, estratte nel maggio 2025 sul Grand Combin in Svizzera e nel 2016 sul Monte Bianco in Francia, affronteranno un viaggio di oltre cinquanta giorni da Trieste fino all’Antartide.

Carlo Barbante, professore all’Università Ca’ Foscari Venezia e cofondatore del progetto Ice Memory, ha sottolineato come il trasporto dei campioni rappresenti un sogno realizzato dopo un decennio di lavoro. Giuliana Panieri, direttrice dell’Istituto di scienze polari del Cnr, ha espresso orgoglio per il contributo del Cnr-Isp a questa missione internazionale, che mira a preservare archivi naturali cruciali per la comunità scientifica futura.

Una volta giunti alla base costiera Mario Zucchelli, i campioni saranno trasferiti in aereo presso la stazione italo-francese Concordia nel plateau antartico. Il volo, che durerà quasi cinque ore, sarà effettuato senza riscaldamento per mantenere la temperatura a -20°C, fondamentale per preservare l’integrità dei campioni. All’arrivo a Concordia, le carote saranno collocate nell’Ice Memory Sanctuary, una galleria scavata a circa quattro metri di profondità sotto la neve, progettata per ridurre al minimo l’impatto ambientale.

Le operazioni di trasporto e conservazione coinvolgeranno tutti e tre gli enti attuatori del Pnra. In particolare, Enea gestirà la catena del freddo e la logistica, collaborando con l’Istituto polare francese Paul Émile Victor (Ipev), che coamministra la stazione Concordia. Un notevole sforzo logistico, considerando le difficoltà ambientali del contesto antartico.

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