Premio Malaparte: Bruno Guerri elogia Aramburu come maestro del racconto

Marianna Ritini

Ottobre 5, 2025

Il giurato del Premio Malaparte, Giordano Bruno Guerri, ha partecipato a un dibattito pubblico il 5 ottobre 2025 a Capri, dove ha discusso con il vincitore dell’edizione di quest’anno, Fernando Aramburu. Durante l’incontro, Guerri ha elogiato il talento di Aramburu, sottolineando non solo il successo internazionale del suo romanzo “Patria”, ma anche la sua abilità nel raccontare storie brevi, un genere che in Italia ha ricevuto poca attenzione.

Il valore del racconto nella letteratura

Guerri ha espresso la sua preoccupazione per l’assenza di promozione e pubblicazione dei racconti da parte degli editori italiani. Secondo il giurato, la convinzione che i racconti non si vendano è errata, poiché la mancanza di visibilità scoraggia gli autori dal cimentarsi in questa forma narrativa. Ha affermato: “Il racconto rappresenta una delle forme più alte della narrativa. Aramburu dimostra che il racconto può essere un capolavoro: i suoi sono piccoli romanzi, e ciascuno lascia nel lettore il desiderio che continui per cento pagine. Questa è la magia della sua scrittura”.

Profondità psicologica e introspezione

Durante il dibattito, Guerri ha anche messo in evidenza la capacità di Aramburu di esplorare la psicologia umana. Ha citato una riflessione dell’autore spagnolo: “Se sapessimo cosa pensa realmente di noi perfino la persona che ci ama di più, forse scapperemmo”. Questa affermazione ha evidenziato l’abilità di Aramburu nel farci entrare nei pensieri più intimi e complessi dei personaggi, rivelando fragilità, paure e contraddizioni. Guerri ha affermato che la prosa di Aramburu riesce a mettere a nudo la coscienza umana, permettendo ai lettori di confrontarsi con le verità più scomode.

Un dialogo aperto sulla narrativa contemporanea

L’incontro si è rivelato un’importante occasione di confronto tra l’autore premiato, la giuria e il pubblico, seguendo la tradizione del Premio Malaparte. È emerso un ritratto di Aramburu come un autore capace di trattare temi complessi, come il dolore collettivo e la memoria storica, ma anche di esplorare i dettagli più intimi della vita quotidiana. Guerri ha sottolineato come la letteratura possa fungere da antidoto alla brutalità e da specchio delle verità più scomode, invitando a riflettere sul ruolo della narrativa nel contesto attuale.

L’evento ha messo in luce l’importanza di sostenere e promuovere la forma breve nella letteratura italiana, affinché possa ritrovare il suo giusto spazio nel panorama editoriale.

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