Marco Follini, esponente di spicco della politica italiana, ha condiviso il suo punto di vista attraverso le colonne di Adnkronos il 5 ottobre 2025. In un’analisi incisiva, Follini sottolinea la necessità di un confronto più genuino all’interno dei partiti, evidenziando come il dibattito e il conflitto possano contribuire a mantenere viva la democrazia.
Il dibattito interno nei partiti
Follini osserva che per i partiti politici è fondamentale litigare, specialmente in momenti di crisi, quando i risultati elettorali non sono soddisfacenti e le prospettive future si fanno incerte. Secondo il suo punto di vista, è preferibile che i partiti discutano al loro interno piuttosto che attaccare gli avversari esterni. La sua analisi mette in luce un aspetto cruciale: il confronto aperto, anche se difficile, è essenziale per la salute politica. L’ex leader politico riconosce che il litigio non è più di moda, e che spesso si preferisce mantenere un’apparente unità, ma questo può portare a problemi più gravi a lungo termine.
In particolare, Follini critica il comportamento della Lega, che continua a perdere consensi senza che i suoi dirigenti si interrogano pubblicamente sulle ragioni di tali insuccessi. Allo stesso modo, mette in discussione il Partito Democratico, il quale ha subito perdite significative nelle Marche senza un’analisi critica della propria leadership e delle alleanze strategiche. Questa mancanza di autocritica e di discussione interna può risultare dannosa per la credibilità di un partito.
La necessità di una dialettica autentica
Follini prosegue la sua riflessione affermando che i partiti sono vivi quando si confrontano e discutono, anche in modo acceso. Al contrario, quando si fingono tutti d’accordo, si corre il rischio di nascondere i veri problemi sotto una retorica vuota. Questa situazione non fa altro che allontanare i cittadini dalla politica, creando una frattura tra il sistema politico e l’elettorato.
L’ex politico mette in evidenza come gli elettori siano stati privati della possibilità di scegliere i loro rappresentanti, costretti a credere che le difficoltà interne dei partiti siano solo invenzioni dei media. Tale disconnessione ha portato a un crescente scetticismo nei confronti della politica, con un aumento della disaffezione elettorale. Follini suggerisce che sia necessario riaprire una dialettica politica autentica, in grado di affrontare le difficoltà e le divergenze in modo trasparente.
Le conseguenze della retorica politica
Secondo Follini, la retorica politica attuale è caratterizzata da una celebrazione fittizia dell’unità, mentre le vere contese rimangono confinate nei retroscena. Questa divisione tra una narrazione pubblica ottimista e una realtà problematica contribuisce a una crescente sfiducia nei confronti della politica. L’analisi di Follini suggerisce che un maggiore confronto interno, anche attraverso litigi autentici, potrebbe essere benefico per tutti i partiti, siano essi vincenti o perdenti.
La sua riflessione si chiude con un invito a riconsiderare la natura del dibattito politico, sottolineando che una maggiore apertura e autenticità potrebbero contribuire a ristabilire un legame di fiducia tra i partiti e gli elettori, elementi essenziali per il futuro della democrazia italiana.