Israele respinge le accuse di maltrattamenti su Greta Thunberg e attivisti Flotilla

Franco Fogli

Ottobre 5, 2025

Il ministero degli Esteri di Tel Aviv ha dichiarato su X che “tutti i diritti legali dei detenuti sono pienamente tutelati“. Questa affermazione arriva in un contesto di crescente preoccupazione riguardo alla situazione di Greta Thunberg e di altri attivisti detenuti a seguito delle operazioni della flottiglia Hamas-Sumud.

Il 5 ottobre 2025, alle 12.34, il ministero ha pubblicato un post in cui smentisce le accuse di maltrattamenti, definendole “sfacciate menzogne“. Secondo le dichiarazioni ufficiali, Thunberg e gli altri detenuti avrebbero rifiutato di accelerare il loro rilascio, chiedendo invece di rimanere in custodia più a lungo. L’ente ha anche sottolineato che Greta non ha presentato alcun reclamo alle autorità israeliane riguardo a queste presunte violazioni.

Le accuse di maltrattamenti

Attivisti turchi della flottiglia, recentemente liberati, hanno raccontato alla CNN Turk di presunti maltrattamenti subiti durante la detenzione. Tra le affermazioni più gravi, si sostiene che Greta Thunberg sia stata “costretta a baciare la bandiera israeliana”. L’attivista Ersin Celik ha descritto la situazione dicendo che “Greta è solo una bambina” e ha denunciato le condizioni disumane a cui sono stati sottoposti, come l’attesa prolungata sotto il sole e la mancanza di cibo e acqua.

Ikbal Gurpınar, un altro attivista, ha raccontato che sulle pareti della prigione erano scritti nomi di bambini, un gesto che gli ha permesso di comprendere meglio la realtà di Gaza. Le testimonianze rivelano un quadro inquietante, con riferimenti a privazioni estreme e condizioni di vita inaccettabili.

Le condizioni di detenzione

Un giovane attivista ha descritto l’esperienza vissuta durante la detenzione, evidenziando come gli israeliani abbiano impedito l’accesso a medicine e cibo. “Ci hanno dato solo acqua dopo 32 ore”, ha affermato. Inoltre, ha raccontato di come le forze israeliane li svegliassero nel cuore della notte con cani e cecchini, disturbando il loro sonno ogni due ore. Questo trattamento, secondo il giovane, è inaccettabile per cittadini che possono contare su assistenza diplomatica, e solleva interrogativi su cosa possa accadere ai palestinesi in situazioni simili.

Le testimonianze degli attivisti liberati pongono in evidenza una questione delicata e complessa, che continua a suscitare dibattiti intensi a livello internazionale. Le affermazioni del ministero degli Esteri israeliano si scontrano con le esperienze vissute dai detenuti, creando un clima di tensione e incertezza.

Il caso di Greta Thunberg, quindi, non è solo una questione individuale, ma si inserisce in un contesto più ampio di diritti umani e di giustizia, che continua a essere al centro dell’attenzione globale. La situazione rimane in evoluzione e continuerà a essere monitorata da diverse organizzazioni e media.

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