Un episodio inaspettato ha scosso il programma “In Onda” trasmesso su La7, nella serata del 5 ottobre 2025. Durante la puntata, la relatrice speciale dell’ONU per i Territori palestinesi occupati, Francesca Albanese, ha abbandonato lo studio in un momento di tensione, suscitando sorpresa e indignazione tra i presenti.
Riferimenti e reazioni
Francesco Giubilei, uno degli ospiti della serata insieme al giornalista Federico Fubini, ha fatto riferimento alla posizione della senatrice a vita Liliana Segre riguardo all’uso del termine “genocidio” in relazione alla situazione di Gaza. Questa citazione ha provocato la reazione di Albanese, che si è alzata e ha lasciato il programma, affermando di avere un altro impegno. La scena ha colto di sorpresa sia gli altri ospiti che i conduttori, Luca Telese e Marianna Aprile.
Commenti e dibattito
Giubilei ha commentato l’accaduto su Twitter, definendo l’uscita di Albanese “inaccettabile” e sottolineando la mancanza di rispetto nei confronti della storia e della figura di Segre. “Quando si parla di questi temi, negli ultimi mesi viene poco citata”, ha dichiarato Giubilei, esprimendo il suo sostegno alle affermazioni di Segre sul genocidio. La reazione della Albanese ha scatenato un acceso dibattito sulla libertà di espressione e il rispetto per le opinioni altrui, con Giubilei che ha criticato la decisione di Albanese di abbandonare lo studio.
Chiarimenti e dinamiche televisive
Telese ha cercato di chiarire la situazione, spiegando che Albanese aveva un impegno programmato per le 21 e che era previsto un saluto finale dopo il suo intervento. Tuttavia, la modalità con cui ha lasciato il programma ha sollevato interrogativi su come le discussioni su temi delicati possano influenzare le dinamiche televisive e il rispetto reciproco tra i partecipanti.
Riflessioni sull’argomento
Il episodio ha evidenziato le difficoltà di affrontare argomenti complessi in un contesto pubblico, dove le emozioni possono facilmente prendere il sopravvento. La reazione di Albanese ha portato a riflessioni sulla necessità di un dialogo aperto e rispettoso, anche quando le opinioni divergono su questioni così sensibili come quelle legate alla situazione in Medio Oriente.