Al XXII Congresso dell’Associazione Luca Coscioni, tenutosi a Orvieto il 5 ottobre 2025, il marito di Laura Santi, Stefano Massoli, ha condiviso un messaggio di speranza e determinazione. Durante il suo intervento, Massoli ha sottolineato l’importanza di non arrendersi mai, richiamando l’attenzione sulla lotta per il diritto di autodeterminazione, un tema cruciale per molte persone.
La storia di Laura
Massoli ha raccontato la storia di Laura, che ha potuto trascorrere i suoi ultimi giorni a casa, accanto a lui, celebrando una vittoria che le ha permesso di scegliere il proprio percorso di fine vita. “Il messaggio che vogliamo trasmettere è che il diritto di autodeterminazione spetta a tutti, contrariamente a quanto sostiene il Governo e parte della Chiesa”, ha affermato Massoli. La testimonianza di Laura, secondo il marito, rappresenta un esempio di coraggio e resilienza, un invito a continuare a combattere per i diritti di chi si trova in situazioni simili.
Strategie politiche per il futuro
L’evento ha anche fornito l’occasione per discutere delle strategie politiche per il 2026. Massoli ha descritto il lungo e complesso percorso che ha portato alla decisione di Laura, evidenziando le difficoltà incontrate, tra cui tre anni di attese, cause legali e prenotazioni in Svizzera che sono state infine annullate. Nonostante le sofferenze e le sfide, Laura ha scelto di attendere e di non rifiutare le cure palliative fino all’ultimo momento. “È importante chiarire che chi opta per il fine vita non rifiuta le cure palliative”, ha precisato Massoli.
Un richiamo all’azione
La testimonianza di Laura Santi è un richiamo all’azione per tutti coloro che lottano per i diritti civili e per una maggiore consapevolezza riguardo al fine vita. Massoli ha concluso il suo intervento affermando che la lotta per questi diritti non è solo una questione personale, ma un impegno collettivo che coinvolge molte persone che si uniscono per sostenere una causa fondamentale. La sua storia rimarrà un simbolo di speranza e di determinazione per tutti coloro che continuano a combattere per la giustizia e la dignità.