“Risparmio e credito per lo sviluppo delle comunità”: al FNEC un panel sulla finanza a sostegno dei territori

Franco Fogli

Ottobre 4, 2025

A Palazzo Vecchio, nel Salone dei Cinquecento, si è tenuto il panel intitolato “Risparmio e credito per la crescita delle comunità” il 4 ottobre 2025, nell’ambito della settima edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile, in programma dal 2 al 5 ottobre. L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco come Paolo Gentiloni, Copresidente della Task Force ONU sulla crisi del debito, e Enrica Maria Chiappero, professoressa di Economia all’Università di Pavia. La tematica del Festival 2025 è stata “Democrazia partecipata. La sfida delle Intelligenze Relazionali“, un’opportunità per mettere in evidenza l’importanza delle relazioni nel contesto pubblico ed economico, specialmente in un’epoca segnata dalle sfide poste dall’intelligenza artificiale.

La necessità di rigenerare i legami sociali

Durante il suo intervento, Paolo Gentiloni ha sottolineato l’importanza di rigenerare i legami sociali per garantire la sostenibilità del modello di welfare europeo. L’ex Commissario europeo per gli Affari economici ha affermato che non è il momento di allarmismi riguardo al debito, dichiarando: «Non credo che dobbiamo enfatizzare più di tanto il peso del debito europeo». Gentiloni ha messo in evidenza come la vera sfida derivi dalla pressione esercitata dalla società reale, che include fattori come l’invecchiamento della popolazione, gli squilibri di spesa e le nuove vulnerabilità, oltre ai costi legati alla transizione ecologica e alla sicurezza.

Il relatore ha proposto che le “intelligenze relazionali” possano diventare un elemento cruciale nella politica economica, suggerendo che la cooperazione tra comunità, istituzioni e imprese sia fondamentale per mantenere l’equilibrio tra conti pubblici e coesione sociale. Gentiloni ha identificato due leve principali per affrontare la situazione: la crescita e la riprogettazione del welfare. Ha indicato che una crescita compresa tra l’1,5% e il 2% sarebbe un obiettivo ragionevole, paragonabile a quella degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Ha inoltre evidenziato la necessità di supportare le imprese, aumentare i salari stagnanti e utilizzare efficacemente le risorse europee disponibili.

Un nuovo modello di sviluppo

Enrica Maria Chiappero ha richiamato l’attenzione sulla necessità di riallineare la finanza con l’economia reale, affinché il risparmio e il credito possano tornare a servire le comunità. Ha proposto un cambio di paradigma, affermando che è necessario un nuovo modello di sviluppo, in risposta ai dati allarmanti su disuguaglianze e insostenibilità che dimostrano i limiti dell’attuale sistema economico. Chiappero ha osservato come, negli ultimi decenni, i mercati finanziari abbiano trasferito i rischi sui consumatori e sui lavoratori, in particolare quelli più vulnerabili, creando un distacco tra economia reale ed economia finanziaria.

Per affrontare questa situazione, la professoressa ha delineato tre aree di intervento. La prima è la ricostruzione della fiducia, fondamentale per ogni sistema di credito e risparmio, puntando sul valore delle banche locali e delle imprese generative. La seconda riguarda la misurazione dei parametri economici, per dotarsi di strumenti che permettano di valutare meglio la ricchezza reale e riconoscere il valore sociale generato da finanza e impresa. Infine, il terzo punto è l’inclusione finanziaria, interrogandosi sulle reali possibilità di accesso al credito per le persone e le aree vulnerabili, con l’obiettivo di ridurre i divari territoriali.

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