Hamas annuncia disponibilità a liberare ostaggi, Trump chiede a Israele di fermare i bombardamenti su Gaza

Marianna Ritini

Ottobre 4, 2025

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha fissato un ultimatum per il movimento islamista Hamas, chiedendo una risposta al suo piano per la Gaza entro le 18 di domenica 5 ottobre 2025. La risposta di Hamas è giunta rapidamente e si è rivelata un sì parziale, con l’impegno a rilasciare tutti gli ostaggi, ma accompagnato da una serie di condizioni e richieste di ulteriori negoziati. Nonostante il presidente americano avesse presentato un piano dettagliato composto da 20 punti, la risposta di Hamas è stata interpretata come interlocutoria, ma ha comunque soddisfatto Trump.

Le reazioni alle dichiarazioni di Trump

Il presidente americano ha espresso il suo entusiasmo tramite i social media, parlando di un’“quasi fumata bianca”. Ha dichiarato: “Sulla base della dichiarazione di Hamas, credo che siano pronti per una pace duratura”. Trump ha chiesto a Israele di interrompere immediatamente i bombardamenti su Gaza, affinché gli ostaggi possano essere liberati in sicurezza. Il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, si è mostrato sorpreso dalla reazione di Trump, come riportato dal giornalista Barak Ravid. Durante le consultazioni di venerdì, Netanyahu aveva espresso la sua convinzione che la risposta di Hamas fosse da considerarsi un rifiuto del piano proposto da Trump.

Un funzionario israeliano ha sottolineato l’importanza di coordinarsi con gli Stati Uniti per garantire che non venga interpretato come un consenso da parte di Hamas. La risposta positiva del movimento islamista, secondo il team di negoziazione israeliano, rappresenta però un’apertura al dialogo che potrebbe portare a un accordo.

Il decorso della giornata: dall’ultimatum alla risposta

La giornata ha visto un cambio di toni sorprendente da parte di Trump. In un post su Truth, ha dichiarato che Hamas aveva tempo fino alle 18 di domenica per accettare l’accordo, avvertendo che, in caso contrario, si scatenerebbe un’inferno senza precedenti. Ha anche affermato che oltre 25.000 membri di Hamas erano stati già uccisi in risposta agli attacchi del 7 ottobre. Il presidente ha esortato i palestinesi innocenti a lasciare le aree a rischio, promettendo aiuto a chi si spostasse verso zone più sicure.

Le condizioni di Hamas

Nella serata del 5 ottobre, sono emerse le prime notizie riguardanti la risposta di Hamas. Il movimento ha espresso disponibilità a liberare tutti gli ostaggi, ma ha anche posto una serie di condizioni. Nella sua nota, Hamas ha fatto riferimento non solo agli ostaggi vivi, ma anche a quelli deceduti, e ha manifestato l’intenzione di avviare negoziati sui dettagli del piano. Inoltre, ha proposto di trasferire l’amministrazione di Gaza a un organismo palestinese di tecnocrati indipendenti, basata su un accordo nazionale e supportata da alleati arabi e islamici.

Al contrario, il piano di Trump prevede un’amministrazione temporanea sotto un organismo internazionale, evidenziando così le differenze tra le due posizioni. Hamas ha dichiarato che le proposte di Trump riguardo al futuro della Striscia di Gaza e ai diritti fondamentali dei palestinesi devono essere discusse in un contesto nazionale collettivo.

Critiche e approvazioni: le voci di Hamas

Le dichiarazioni di esponenti di Hamas hanno messo in evidenza le critiche al piano di Trump, definito come “vago” e che richiede ulteriori negoziati su punti chiave. Mahmoud Mardawi ha affermato che la proposta americana è ambigua e necessita di mediatori per giungere a un accordo.

Moussa Abu Marzouk, alto funzionario di Hamas, ha confermato che, sebbene ci sia un consenso su alcuni aspetti del piano, l’attuazione richiederà ulteriori discussioni. In particolare, ha contestato l’idea di rilasciare tutti gli ostaggi entro 72 ore, considerandola irrealistica. Tuttavia, ha apprezzato le dichiarazioni di Trump riguardo alla cessazione immediata dei bombardamenti israeliani, considerandole incoraggianti e ha espresso la disponibilità di Hamas a iniziare immediatamente i negoziati per uno scambio di prigionieri e il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

La risposta ufficiale di Hamas

Trump ha pubblicato su Truth la risposta ufficiale di Hamas, la quale evidenzia il desiderio di porre fine all’aggressione e di difendere i diritti del popolo palestinese. Nella nota, Hamas ha espresso apprezzamento per gli sforzi internazionali e ha comunicato la propria disponibilità a rilasciare tutti i prigionieri, sia vivi che morti, secondo le condizioni del piano di Trump. Inoltre, il movimento ha ribadito la sua intenzione di affidare l’amministrazione della Striscia di Gaza a un ente palestinese di tecnocrati, sottolineando la necessità di un approccio collettivo e responsabile da parte di Hamas, che intende rimanere parte attiva del dialogo.

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