Gaza, Hamas diviso sul piano di Trump: secondo il Wsj è in conflitto interno

Marianna Ritini

Ottobre 4, 2025

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal il 4 ottobre 2025, il gruppo di Hamas si trova in una situazione di profonda divisione interna riguardo alla risposta da dare alla proposta del presidente degli Stati Uniti per la risoluzione del conflitto a Gaza. La proposta prevede il rilascio di tutti gli ostaggi e la consegna dell’amministrazione della Striscia di Gaza a un’entità palestinese, composta da esperti e supportata da un consenso nazionale e da paesi arabi e islamici.

Divisioni interne e incertezze

Il Wall Street Journal evidenzia come, nonostante la risposta di Hamas alla proposta americana, ci siano forti disaccordi all’interno del gruppo. Funzionari arabi coinvolti nella mediazione hanno sottolineato che la mancanza di un accordo sul disarmo e sulle condizioni per il rilascio degli ostaggi rappresenta un ostacolo significativo. Khalil Al-Hayya, negoziatore di Hamas, ha dichiarato di accettare la proposta, ma con riserve importanti. Tuttavia, gli esponenti di Hamas al di fuori della Striscia di Gaza non esercitano un’influenza adeguata sul braccio armato del gruppo, che rimane saldamente ancorato nell’enclave palestinese.

Ezzedin al-Haddad, attuale leader di Hamas a Gaza dopo l’eliminazione di Yahya Sinwar e Mohammed Sinwar, ha comunicato ai mediatori la sua apertura al compromesso. Secondo quanto riportato, Haddad sarebbe disposto a consegnare razzi e altre armi all’Egitto e all’Onu, ma desidererebbe mantenere nel proprio arsenale armi come i fucili d’assalto, considerati da Hamas come strumenti di difesa. Tuttavia, i comandanti di Hamas a Gaza esprimono preoccupazione riguardo alla possibilità di far rispettare un eventuale accordo di disarmo, temendo che ciò possa essere interpretato come una resa.

Il piano di Trump e le reazioni di Hamas

Il piano presentato dal presidente Trump prevede che, entro 72 ore dall’accettazione pubblica dell’accordo da parte di Israele, tutti gli ostaggi, siano essi vivi o deceduti, verranno restituiti. Tuttavia, all’interno di Hamas, ci sono scetticismi riguardo a questa proposta, che viene percepita come una “tregua di 72 ore”. I dirigenti del braccio armato di Hamas insistono affinché il rilascio degli ostaggi sia legato a una tempistica chiara per il ritiro delle forze israeliane dalla Striscia di Gaza.

Osservatori esterni segnalano che la risposta di Hamas potrebbe essere un tentativo di guadagnare tempo per affrontare le tensioni interne tra l’ala politica e il braccio armato del gruppo. Questa situazione di stallo e incertezza riflette le complessità della gestione del potere all’interno di Hamas e le sfide che il gruppo deve affrontare nel contesto attuale del conflitto.

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