Flotilla: italiani in attesa di espulsione denunciano condizioni difficili in carcere

Franco Fogli

Ottobre 4, 2025

La Farnesina ha richiesto un intervento per migliorare le condizioni di detenzione degli attivisti italiani, attualmente trattenuti in Israele a bordo delle barche della Flotilla. Il 4 ottobre 2025, il ministero degli Esteri ha comunicato che i 42 attivisti, tra cui giornalisti, si trovano in una situazione difficile, ma stanno bene fisicamente. I rappresentanti consolari italiani hanno visitato i fermati, confermando le loro buone condizioni di salute, nonostante il mese trascorso in mare e i due giorni di forte stress legati all’operazione militare che ha colpito le imbarcazioni.

Condizioni di detenzione e richiesta di miglioramenti

L’Ambasciata d’Italia ha ricevuto il permesso di incontrare gli attivisti, i quali hanno espresso il loro disagio per le condizioni di detenzione nel carcere. Il team consolare ha riportato che gli spazi sono particolarmente angusti e le condizioni non sono accettabili. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha quindi dato istruzioni affinché l’ambasciata richieda al ministero degli Esteri israeliano una verifica delle condizioni di detenzione, puntando a un miglioramento immediato.

L’ambasciata sta accelerando le pratiche per l’espulsione degli attivisti, specialmente per coloro che hanno deciso di firmare il foglio di via proposto dalle autorità israeliane. La situazione è diventata ancora più critica dopo la diffusione di un video che mostra il ministro della Sicurezza israeliano, Itamar Ben-Gvir, mentre si rivolge agli attivisti, definendoli “terroristi” e suggerendo una lunga detenzione.

Rientro dei parlamentari italiani

Nel frattempo, in Italia, quattro parlamentari che avevano partecipato alla missione della Flotilla sono già rientrati. Il senatore Marco Croatti, l’eurodeputata Annalisa Corrado, il deputato Arturo Scotto e l’eurodeputata Benedetta Scuderi sono stati liberati da Israele e sono sbarcati all’aeroporto di Fiumicino il 3 ottobre 2025, accolti da diverse figure politiche, tra cui il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein.

Benedetta Scuderi ha dichiarato di sentirsi bene, ma ha evidenziato il suo pensiero rivolto a Gaza e agli altri attivisti che non sono riusciti a tornare. Ha raccontato di aver subito violazioni dei diritti umani, tra cui il sequestro di bancomat e telefoni, e di aver affrontato difficoltà nel comunicare con l’ambasciata. Marco Croatti ha aggiunto che gli attivisti sono stati tenuti insieme in un centro di detenzione, dove sono stati schedati e monitorati, prima di essere trasferiti in carcere e poi riportati a bordo delle imbarcazioni.

Situazione attuale e prospettive

La situazione degli attivisti italiani rimane tesa, con la Farnesina che continua a lavorare per garantire un trattamento dignitoso e il rapido rientro dei fermati. Le autorità italiane sono in costante contatto con le controparti israeliane per assicurare che vengano rispettati i diritti degli attivisti e per facilitare il loro ritorno in patria. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi di questa vicenda, che solleva interrogativi sulle condizioni di detenzione e il rispetto dei diritti umani in situazioni di conflitto.

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