Paolo Romano, consigliere regionale lombardo del Partito Democratico, ha raccontato la sua drammatica esperienza vissuta durante l’espulsione avvenuta il 4 ottobre 2025 da Israele. Romano, insieme ad altri 25 italiani, è arrivato all’aeroporto di Istanbul dopo essere stato prelevato dalla Marina israeliana mentre si trovava a bordo della Flotilla, un gruppo di imbarcazioni in acque internazionali.
Descrizione dell’operazione di espulsione
Romano ha descritto la situazione con toni accesi, affermando: “Ci hanno trattato come animali”. Le sue parole, pronunciate davanti ai giornalisti, hanno rivelato il clima di violenza e intimidazione che lui e gli altri espulsi hanno subito. “Siamo stati intercettati da un gran numero di navi militari“, ha spiegato, riferendosi all’operazione condotta dal governo israeliano mercoledì sera. Durante l’abbordaggio, alcune imbarcazioni sono state colpite da idranti e gli occupanti sono stati portati a riva da uomini armati.
Dettagli sulla violenza subita
La testimonianza di Romano si è fatta sempre più agghiacciante, con dettagli su come lui e i suoi compagni siano stati costretti a inginocchiarsi a faccia in giù. “Se ci muovevamo, ci picchiavano. Ridevano di noi, ci insultavano e ci picchiavano”, ha raccontato, denunciando l’uso di violenza sia fisica che psicologica. Ha anche sottolineato che gli israeliani avrebbero tentato di costringerli a confessare un ingresso illegale nel paese, mentre lui ha ribadito che si trovavano in acque internazionali, dove avevano il diritto di essere.
Condizioni di detenzione
Dopo lo sbarco al porto di Ashdod, Romano e gli altri sono stati portati in una prigione, dove sono stati trattenuti senza acqua e senza la possibilità di uscire. “Durante la notte aprivano la porta e ci urlavano contro con le armi per spaventarci. Ci hanno trattato come animali”, ha concluso la sua denuncia, evidenziando la gravità della situazione e le condizioni disumane a cui sono stati sottoposti.
Reazioni e implicazioni sui diritti umani
L’episodio ha suscitato una forte reazione, sollevando interrogativi sui diritti umani e sul trattamento riservato a chi si trova in situazioni simili. La testimonianza di Paolo Romano è un richiamo all’attenzione su una questione che continua a sollevare preoccupazioni a livello internazionale.