Il 4 ottobre 2025, Greta Thunberg è stata coinvolta in un episodio controverso durante una manifestazione a favore della pace a Gaza. Gli attivisti della Flotilla, rilasciati da Israele dopo essere stati bloccati mentre tentavano di raggiungere la Striscia, hanno raccontato alla rete Cnn Turk le circostanze della loro detenzione, sottolineando le condizioni disumane a cui sono stati sottoposti.
Le condizioni di detenzione
Un attivista turco, Ersin Celik, ha descritto la situazione in cui è stata coinvolta Greta Thunberg, affermando: “Hanno trascinato Greta, l’hanno costretta a baciare la bandiera israeliana. Greta è solo una bambina.” Questo episodio ha sollevato preoccupazioni non solo per il trattamento della giovane attivista, ma anche per le condizioni generali di detenzione degli attivisti. Ikbal Gurpınar, un altro detenuto, ha raccontato: “Ci hanno fatto aspettare ore sotto il sole, lasciandoci senza acqua e cibo.” Le sue dichiarazioni mettono in evidenza il dramma vissuto da coloro che sono stati imprigionati, con scritte in arabo sui muri della prigione che raccontano storie di sofferenza e speranza.
Le testimonianze degli attivisti
Le testimonianze degli attivisti rilasciati rivelano un quadro inquietante delle pratiche adottate durante la loro detenzione. Un giovane attivista ha dichiarato: “Gli israeliani ci hanno impedito di avere medicines, ci hanno dato solo acqua dopo 32 ore. Avevamo a malapena cibo.” La brutalità delle forze di sicurezza israeliane è stata descritta con particolare enfasi: “Ci hanno svegliati alle 3 del mattino con cani e cecchini che entravano nelle nostre stanze, ci svegliavano ogni 2 ore per impedirci di dormire.” Queste parole evidenziano la frustrazione e la paura vissute durante il periodo di detenzione, e pongono interrogativi sulla condizione dei palestinesi, che spesso non hanno accesso a assistenza diplomatica.
Il contesto del conflitto
Questa situazione si inserisce in un contesto più ampio di tensioni tra Israele e Palestina. Le azioni delle forze israeliane nei confronti degli attivisti internazionali e dei palestinesi continuano a suscitare indignazione a livello globale. Le parole di Ikbal Gurpınar, che ha affermato di comprendere meglio Gaza dopo la sua esperienza, sottolineano la necessità di un dialogo e di una comprensione reciproca tra le diverse parti coinvolte nel conflitto. La presenza di attivisti come Greta Thunberg in queste situazioni evidenzia l’importanza di una mobilitazione internazionale per i diritti umani e la pace.