‘BenVivere e generatività dei territori’: al FNEC un’analisi dell’Italia oltre i limiti amministrativi

Lorenzo Di Bari

Ottobre 4, 2025

Si è tenuta il 6 maggio 2025 a Palazzo Vecchio, nel prestigioso Salone dei Cinquecento, la presentazione del 7° Rapporto sul BenVivere e sulla Generatività dei Territori. L’evento è parte della settima edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile (FNEC), che si svolge a Firenze e si concluderà il 7 maggio 2025. Questo rapporto si propone di analizzare le condizioni di vita e le opportunità di sviluppo nei vari territori italiani, evidenziando le disparità e le necessità di politiche mirate.

Il tema del festival 2025

Il Festival di quest’anno ha come tema centrale “Democrazia partecipata, la sfida delle Intelligenze Relazionali”. Questo argomento guida le varie sessioni, workshop e dialoghi, con l’obiettivo di promuovere una società più inclusiva e responsabile. L’incontro ha visto la partecipazione di relatori di spicco, tra cui Sergio Gatti, direttore generale di Federcasse BCC, Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, e il professor Stefano Zamagni, docente di Economia Politica.

Novità del rapporto 2025

La settima edizione del rapporto presenta un’importante innovazione: il passaggio dalle classifiche di 107 province a quelle di 53 aree vaste, suddivise in Metropolitane, Diffuse e Autonome. Questa scelta si basa sulla considerazione che i confini delle aree vaste siano più rappresentativi delle esigenze di sviluppo locale. Il rapporto analizza 18 indicatori “iconici” che coprono tutte le otto dimensioni del BenVivere, confrontando i livelli medi tra le aree diffuse e metropolitane. I risultati offrono un quadro interessante riguardo alla qualità della vita, mostrando come questa possa variare significativamente a seconda dell’area considerata.

Tra i risultati più significativi, emerge una performance negativa riguardo all’uso di energia da fonti rinnovabili, con 39 aree vaste (il 74%) collocate nella fascia più bassa. Solo la Valle d’Aosta si distingue nella classe verde. Le aree metropolitane di Milano, Roma, Bologna e Torino si posizionano tra le migliori per quanto riguarda la transizione digitale e verde, mentre le start-up green e social sono ancora poco diffuse, con solo otto aree nelle prime due fasce. Il rapporto mette in luce anche forti disparità territoriali nella presenza di enti del Terzo Settore, evidenziando che solo Bolzano, Trento, Firenze e Toscana Meridionale raggiungono le classi alte. Si evidenziano criticità nella capacità di assistenza, specialmente per le persone fragili, con il 77% delle aree in classe CCC.

Le voci dal festival

Durante l’evento, Sergio Gatti ha sottolineato l’importanza di una finanza plurale, avvertendo che la biodiversità nel settore bancario italiano si sta riducendo a causa della diminuzione del contributo delle banche popolari. Ha evidenziato come il contesto normativo europeo non favorisca la diversità bancaria, che è essenziale per evitare che le decisioni vengano concentrate in poche grandi capitali.

Alberto Felice De Toni ha condiviso la sua esperienza come sindaco di Udine, città che nel 2023 ha vinto il primo premio per la qualità della vita. Ha attribuito questo successo all’implementazione di pratiche di partecipazione attiva da parte dei cittadini, come i quartieri partecipati e la “sicurezza partecipata”, che coinvolgono i residenti nella gestione e nel miglioramento degli spazi pubblici.

Il professor Stefano Zamagni ha richiamato l’attenzione sul rapporto tra intelligenza artificiale e cooperazione, sottolineando la necessità di sviluppare algoritmi che riconoscano esplicitamente le imprese cooperative. Ha avvertito che, senza questa attenzione, si corre il rischio di marginalizzare queste forme di impresa, con conseguenze significative per il futuro delle decisioni economiche.

Il FNEC è frutto di un’iniziativa di Federcasse, in collaborazione con Confcooperative, e supportato da vari enti e università, tra cui l’Università degli Studi di Firenze e la Scuola di Economia Civile.

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