Tra scudo anti-droni e Flotilla, Meloni critica le opposizioni: “Vogliono il weekend lungo”

Lorenzo Di Bari

Ottobre 3, 2025

A Copenaghen, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha commentato con una battuta la manifestazione di oggi a sostegno di Gaza, in un momento in cui il vertice europeo si concentra su questioni di rilevanza internazionale. La premier ha citato Mao per sottolineare che la rivoluzione non è un evento da festeggiare con un “pranzo di gala”, alludendo così allo sciopero indetto dai sindacati in solidarietà con Gaza, che segue l’intervento delle forze israeliane contro la Global Sumud Flotilla. Questo episodio ha attirato l’attenzione durante il Consiglio europeo informale, tenutosi nella capitale danese il 23 e 24 ottobre, dopo il summit della Comunità politica europea che ha visto la partecipazione di oltre 40 Paesi. Nonostante il focus principale del vertice sia sul sostegno all’Ucraina e sulla difesa comune, la situazione della Flotilla ha sollevato preoccupazioni tra i leader, in particolare per Meloni, che ha osservato manifestazioni in Italia e una mobilitazione prevista per oggi.

Dichiarazioni di Meloni sulla Flotilla

Durante il vertice, Meloni ha evidenziato l’urgenza di riportare a casa gli attivisti italiani coinvolti nella Flotilla, ricordando che la Farnesina è stata in contatto con gli avvocati degli attivisti. “Faremo tutto il possibile affinché queste persone possano tornare in Italia il prima possibile”, ha dichiarato. Tuttavia, la premier ha anche espresso una netta critica all’operazione, affermando che non apporta benefici al popolo palestinese e che, al contrario, potrebbe causare disagi agli italiani, proprio mentre il popolo italiano riceveva riconoscimenti dai palestinesi per il supporto fornito.

Critiche allo sciopero del 3 ottobre

Meloni ha anche puntato il dito contro i “disagi” derivanti dallo sciopero indetto per il 3 ottobre, sostenendo che la questione sollevata dai sindacati non riguardasse direttamente la Palestina, ma fosse più connessa a problematiche italiane. Ha criticato la scelta di un giorno festivo per una mobilitazione che considera poco utile. Le sue parole hanno suscitato reazioni forti da parte delle opposizioni, con la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che ha difeso il diritto di sciopero, mentre il leader della Cgil, Maurizio Landini, ha chiesto rispetto per i lavoratori. Nel frattempo, a Montecitorio, si è votato su cinque risoluzioni riguardanti la Palestina, con l’approvazione del testo proposto dalla maggioranza.

Dibattito sulla difesa europea

A Copenaghen, il tema principale è stato il dossier sulla difesa. L’Unione Europea sta considerando l’implementazione di un sistema di difesa anti-drone per contrastare le incursioni russe, come quelle recentemente registrate anche sulla capitale danese. Meloni ha espresso preoccupazioni, sottolineando l’importanza di proteggere non solo i confini orientali, ma anche il fianco sud dell’Alleanza. Le sue perplessità si allineano con quelle del presidente francese, Emmanuel Macron, che ha avvertito riguardo l’inefficacia di un sistema di difesa perfetto per l’Europa, suggerendo la necessità di un approccio più globale.

Utilizzo degli asset russi e incontro con Zelensky

Un altro argomento cruciale discusso è stato l’utilizzo degli asset russi congelati per sostenere l’Ucraina, una questione su cui i leader europei non hanno ancora trovato un accordo. Macron ha espresso preoccupazioni legali riguardo al sequestro dei beni, mentre il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ha rifiutato l’idea di “rubare” denaro altrui. Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha parlato di un’ampia convergenza all’interno dell’Unione e ha confermato che si arriverà a una decisione concreta sul tema al prossimo Consiglio europeo. Meloni ha avuto anche un incontro bilaterale con Merz, discutendo questioni relative all’Ucraina, al Medio Oriente e all’industria automobilistica. Prima di lasciare il vertice per tornare a Roma, Meloni ha incontrato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un summit simbolico, dove un girasole, fiore nazionale dell’Ucraina, è stato offerto come simbolo di unità e resilienza europea.

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