Il calo delle temperature che ha colpito l’Italia all’inizio di ottobre 2025 ha costretto molti a riporre gli abiti estivi e a rispolverare maglioni e sciarpe. Tuttavia, per alcune persone, la sensazione di freddo può diventare un vero e proprio tormento. Gli esperti avvertono che questa ipersensibilità al freddo potrebbe essere sintomo di condizioni mediche che meritano attenzione, spaziando da disturbi come l’anemia fino alla sindrome di Raynaud.
Le cause dell’ipersensibilità al freddo
Il portale scientifico ‘Dottore, ma è vero che…?’ gestito dalla Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, offre chiarimenti su questo fenomeno. Gli esperti sottolineano che è fondamentale distinguere tra una normale reazione al freddo e l’ipersensibilità, che può indicare problemi di salute. Durante i periodi di freddo intenso, come nei giorni più rigidi dell’inverno, il corpo umano adotta misure per mantenere il calore, come l’uso di abbigliamento pesante e il riscaldamento degli ambienti. Normalmente, la temperatura corporea varia tra i 35,2 e i 36,9 gradi, con valori più bassi negli anziani e più variabili nei bambini. In condizioni di freddo, il corpo restringe i vasi sanguigni per concentrare il flusso ematico verso gli organi vitali, il che può generare una sensazione di freddo. Tuttavia, chi avverte un disagio eccessivo rispetto alle temperature esterne potrebbe essere affetto da un’ipersensibilità.
I disturbi associati all’ipersensibilità
Le ragioni per cui alcune persone percepiscono il freddo in modo più intenso possono variare. In alcuni casi, questa condizione è legata a condizioni temporanee come una convalescenza da malattie infettive, o a situazioni di disidratazione dopo episodi di dissenteria e vomito. Tuttavia, l’ipersensibilità al freddo può anche essere un segnale di disturbi più seri. È importante essere consapevoli di possibili patologie come l’anemia, che riduce il numero di globuli rossi e quindi l’apporto di ossigeno nel sangue, o la malnutrizione, che influisce sulla capacità del corpo di generare calore. Anche l’ipertensione arteriosa, il diabete e altre condizioni cardiovascolari, come il fumo, possono contribuire a questa sensazione. La tiroide gioca un ruolo cruciale: un malfunzionamento di questa ghiandola può rallentare il metabolismo e ridurre la produzione di calore. Infine, anche lesioni nervose, malattie neurologiche come il Parkinson e la cattiva circolazione possono essere fattori scatenanti.
La sindrome di Raynaud e i suoi sintomi
La sindrome di Raynaud è una condizione che colpisce chi ha problemi circolatori, rendendo le mani e le dita più suscettibili al freddo. Quando questa condizione si manifesta frequentemente e con sintomi evidenti, può essere indicativa della sindrome di Raynaud. Questo disturbo è caratterizzato dal restringimento dei vasi sanguigni, che provoca un flusso sanguigno insufficiente a mani, piedi, naso e orecchie. Le aree colpite possono apparire pallide o addirittura bianche, e il soggetto può avvertire dolore, gonfiore o formicolio. È consigliabile consultare un medico se si sospetta di soffrire di questa sindrome, per ricevere una diagnosi e un trattamento adeguati.