A Milano, il 20 marzo 2025, si è svolto l’importante evento intitolato Brain Health Inequalities, dove esperti e rappresentanti delle istituzioni hanno discusso le disparità di accesso alle cure nel campo della neurologia e della salute mentale. La manifestazione, organizzata da Lundbeck Italia e Triennale Milano, ha avuto luogo in concomitanza con la 24esima Esposizione internazionale Inequalities, ed è stata l’occasione per affrontare questioni cruciali riguardanti i disturbi psichiatrici e le malattie neurologiche.
Nel nostro Paese, sono oltre 3,5 milioni le persone che convivono con disturbi psichiatrici e circa 2,5 milioni quelle affette da malattie neurologiche. Questi dati evidenziano l’urgenza di interventi mirati per colmare le lacune nell’accesso alle cure, che spesso dipendono da fattori come età, residenza, barriere culturali e condizioni socioeconomiche. Durante l’evento, sono stati analizzati temi quali le liste d’attesa, la necessità di diagnosi precoci, la strutturazione di percorsi assistenziali e l’importanza di affrontare i disturbi in età infantile e adolescenziale.
Impegni della regione lombardia per una sanità più equa
Emanuele Monti, presidente della Commissione Welfare della Regione Lombardia, ha sottolineato l’impegno della Regione nel tradurre le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) in servizi concreti per i cittadini. Monti ha evidenziato come la sanità territoriale sia una priorità, con l’implementazione di Case e Ospedali di Comunità e lo sviluppo della telemedicina. Queste iniziative hanno lo scopo di avvicinare le cure ai pazienti e ridurre le disparità nell’accesso ai servizi. Per le patologie neurologiche e psichiatriche, l’obiettivo è quello di rafforzare la presa in carico multidisciplinare, garantendo una continuità assistenziale tra ospedale e territorio.
La digitalizzazione, secondo Monti, rappresenta un’opportunità per migliorare la condivisione dei dati e ottimizzare i percorsi clinici, assicurando equità di accesso. La formazione degli operatori e l’integrazione tra servizi sanitari e sociali sono considerati elementi chiave per promuovere una salute del cervello equa e sostenibile.
Le disuguaglianze nell’accesso alle cure: una questione complessa
Francesco Longo, professore associato di Public and Health Care Management all’Università Bocconi, ha messo in evidenza che il problema delle disuguaglianze nell’accesso alle cure non può essere ridotto a un semplice discorso sulle liste d’attesa. Longo ha affermato che le liste d’attesa non rappresentano l’intero panorama dell’equità sanitaria, poiché non tengono conto delle differenze significative nel consumo di prestazioni tra diverse aree geografiche. Ha sottolineato che la vera sfida è comprendere come le persone affrontano la cronicità delle malattie, poiché molti pazienti convivono per anni con condizioni non guaribili.
Il professor Bernardo Dell’Osso, ordinario di Psichiatria all’Università Statale di Milano, ha enfatizzato l’importanza della diagnosi precoce, specialmente nei minori. Secondo Dell’Osso, i segnali di disturbi psichiatrici possono manifestarsi già in tenera età e il supporto delle famiglie è cruciale per indirizzare i giovani verso i servizi adeguati. Ha anche evidenziato come la prevenzione debba affrontare i fattori di rischio, non solo a livello genetico ma anche ambientale, per garantire un accesso equo alle cure.
Le sfide della neurologia e la necessità di un approccio integrato
Alessandro Padovani, presidente della Società Italiana di Neurologia (Sin), ha messo in luce le difficoltà nell’accesso alle cure neurologiche, sottolineando che la possibilità di ricevere una diagnosi precoce e trattamenti adeguati varia notevolmente a seconda della regione e della condizione socioeconomica dei pazienti. Padovani ha richiamato l’attenzione sulla necessità di integrare le reti neurologiche tra ospedale e territorio, per garantire continuità nella cura, soprattutto per i pazienti cronici e vulnerabili.
Il Decreto Ministeriale 77 del 2022 ha ridefinito l’assistenza sanitaria territoriale, ma Padovani ha insistito sulla necessità di tradurre queste intenzioni in pratiche concrete. Ha evidenziato l’importanza di superare le barriere economiche, culturali e linguistiche che ostacolano l’accesso alle cure, e ha proposto l’inserimento di nuovi biomarcatori e percorsi di diagnosi precoce nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea).
Il ruolo del design nella promozione della salute
L’evento Brain Health Inequalities ha coinciso con la mostra La Repubblica della Longevità, che mira a mettere in evidenza le disuguaglianze “invisibili” e il ruolo del design nel migliorare il benessere della popolazione. Nic Palmarini e Marco Sammicheli, curatori della mostra, hanno sottolineato l’importanza di una risposta politica decisa per affrontare le sfide legate alla longevità in salute.
Tiziana Mele, Amministratore Delegato di Lundbeck Italia, ha ribadito la necessità di superare le disuguaglianze nell’accesso alle cure per garantire la salute del cervello. Ha dichiarato che è fondamentale promuovere un dialogo tra pubblico, privato e società civile per costruire un sistema sanitario che risponda ai bisogni di tutti i pazienti.
L’evento ha visto la partecipazione di diversi esperti e rappresentanti istituzionali, tra cui Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano, e Tonino Aceti, fondatore di Salutequità, che hanno contribuito a una discussione approfondita sulle sfide e le opportunità per migliorare l’accesso alle cure in Italia.