Il 3 ottobre 2025, il ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha visitato il porto di Ashdod, dove ha ispezionato le navi della Global Sumud Flotilla. Durante la sua visita, ha osservato gli attivisti che erano stati raccolti e sistemati a terra, in attesa di essere trasferiti in una prigione israeliana. Questa operazione si è svolta sotto un forte dispiegamento di forze di polizia, a testimonianza della tensione che circonda l’evento.
Le dichiarazioni del ministro
Ben-Gvir, esponente di spicco dell’estrema destra israeliana, ha etichettato gli attivisti come “terroristi”, accusandoli di aver preso parte a un’azione volta a supportare il terrorismo. In un video che ha fatto il giro dei social media, il ministro ha ripetutamente definito i membri della flotta come “terroristi”, mentre attendevano il loro trasferimento. Queste affermazioni hanno suscitato un acceso dibattito tra i sostenitori dei diritti umani e le autorità israeliane, con molti che hanno criticato l’atteggiamento del governo nei confronti di coloro che si oppongono alle politiche israeliane.
Il contesto della Global Sumud Flotilla
La Global Sumud Flotilla è un’iniziativa che mira a portare attenzione sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi. Gli attivisti a bordo delle navi si sono dichiarati impegnati a fornire aiuto umanitario, ma secondo Ben-Gvir, le loro intenzioni sarebbero state diverse. Il ministro ha affermato che non c’era alcun aiuto umanitario a bordo delle navi, ma solo sostanze come droghe e alcol, destinate a festeggiamenti. Queste affermazioni hanno alimentato ulteriormente le tensioni tra le autorità israeliane e i gruppi di attivisti.
Le reazioni internazionali
L’operato di Ben-Gvir e le sue dichiarazioni hanno sollevato preoccupazioni a livello internazionale. Organizzazioni per i diritti umani hanno condannato l’uso di termini come “terroristi” per descrivere attivisti impegnati in azioni pacifiche e hanno richiesto che il governo israeliano rispetti i diritti di coloro che si oppongono alle sue politiche. La situazione resta tesa e gli sviluppi futuri potrebbero influenzare le relazioni tra Israele e le organizzazioni internazionali che si occupano di diritti umani.
La questione della Global Sumud Flotilla continua a essere un tema caldo nel dibattito pubblico, con molte domande aperte riguardo al trattamento degli attivisti e alle politiche di sicurezza adottate da Israele.