David Rossi e il mistero della valigetta 24 ore: la Commissione d’inchiesta avvia nuovi accertamenti

Lorenzo Di Bari

Ottobre 3, 2025

Gianluca Vinci, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, ha annunciato l’intenzione di approfondire il mistero legato a una valigetta di tipo 24 ore, la quale potrebbe contenere informazioni cruciali per il caso. Questo sviluppo è emerso durante l’audizione di Nicola Sodano, ex presidente di Palazzo Te di Mantova, avvenuta il 3 ottobre 2025.

Il mistero della valigetta

Nel corso delle indagini, Sodano ha rivelato che Rossi portava sempre con sé una valigetta squadrata, descritta come una sorta di 24 ore. Durante l’audizione, ha condiviso un aneddoto in cui, scherzando, gli chiese se la valigetta fosse simile a quella del presidente degli Stati Uniti, utilizzata per gestire la bomba atomica. Rossi, ridendo, rispose che conteneva oggetti importanti. Sodano ha sottolineato che la valigetta era sempre chiusa e che, in alcune occasioni, documenti importanti riguardanti il bilancio o le attività di Palazzo Te non erano all’interno. Ha anche menzionato che Rossi aveva partecipato a riunioni a Mantova e che, in alcune circostanze, si era recato a Brescia e Viadana, come gli aveva riferito lo stesso ex manager.

Le audizioni della Commissione

Gianluca Vinci ha dichiarato all’Adnkronos che la Commissione intende condurre ulteriori audizioni per scoprire dove sia finita la valigetta e quali documenti potesse contenere. Ha fatto notare che l’unico riferimento a una valigetta risale a un’intervista del 2017 a “Le Iene”. Vinci ha sollevato interrogativi sul fatto che Rossi non frequentasse le filiali bancarie e si è chiesto dove potesse portare la valigetta se non in un’altra banca. Inoltre, ha evidenziato che Rossi non aveva un ufficio a Palazzo Te dove potesse custodire documenti riservati, accendendo così i riflettori sulla valigetta e sul suo contenuto.

Il profilo di David Rossi

Vinci ha sottolineato che per anni Rossi è stato visto esclusivamente come il responsabile della comunicazione di Mps, mentre in realtà era anche coinvolto in attività di sponsorizzazione. La Commissione ha deciso di indagare su questo aspetto, ritenendo che il movente della morte di Rossi, sia nel caso di un suicidio che di un omicidio, non possa essere attribuito esclusivamente alla sua attività comunicativa. “Ci deve essere qualcosa di molto più forte”, ha affermato Vinci.

In attesa di ulteriori sviluppi, martedì prossimo si svolgerà un’altra audizione, questa volta in forma segreta. Vinci ha confermato che ascolteranno una persona mai sentita prima, che ha richiesto di rimanere anonima durante l’interrogatorio.

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