Corteo a Coverciano per Gaza: “Italia-Israele, partita da annullare”

Franco Fogli

Ottobre 3, 2025

Un gruppo di manifestanti, organizzato dall’Unione Sindacale di Base (Usb), ha preso parte a una protesta oggi, venerdì 3 ottobre 2025, presso il Centro tecnico federale della Figc a Coverciano, in Toscana. L’obiettivo della manifestazione è stato quello di chiedere l’annullamento dell’incontro tra Italia e Israele, in programma il 14 ottobre a Udine. I partecipanti hanno espresso il loro dissenso nei confronti della politica israeliana, mostrando solidarietà verso il popolo palestinese con slogan e striscioni che evidenziavano il loro messaggio.

La protesta ha visto la partecipazione di numerosi attivisti, i quali hanno ribadito che “quella partita non deve giocarsi”. Gli organizzatori hanno sottolineato come l’evento sportivo non possa prescindere dalle attuali tensioni geopolitiche e dalle sofferenze che stanno vivendo i civili nella regione. La manifestazione ha attirato l’attenzione dei media, evidenziando come lo sport possa diventare un palcoscenico per esprimere opinioni su questioni di rilevanza sociale e politica.

Un altro gruppo di manifestanti, sostenuto dalla Cgil, ha deviato il percorso originale della protesta, fermandosi davanti allo stadio Artemio Franchi, come inizialmente previsto. Questo spezzone del corteo ha voluto evidenziare ulteriormente il legame tra sport e giustizia sociale, rendendo visibile il loro messaggio a un pubblico più ampio.

Le dichiarazioni di Infantino

Il presidente della FIFA, Gianni Infantino, ha affrontato la questione durante una conferenza stampa, dichiarando che il calcio “non può risolvere i problemi geopolitici”. Queste parole sono arrivate in un momento in cui l’organizzazione sportiva mondiale si trova sotto pressione per considerare la sospensione di Israele a causa del conflitto in corso in Palestina. Infantino ha evidenziato, in una nota ufficiale rilasciata dopo una riunione del Consiglio FIFA, l’importanza di promuovere la pace e l’unità, specialmente in relazione alla situazione attuale a Gaza.

Queste affermazioni hanno suscitato reazioni contrastanti, con alcuni che sostengono che lo sport debba mantenere una certa neutralità, mentre altri ritengono che sia fondamentale utilizzare la visibilità del calcio per affrontare questioni di giustizia sociale e diritti umani. La FIFA si trova quindi a dover navigare tra le esigenze del mondo sportivo e le pressioni politiche che emergono in contesti di conflitto.

La manifestazione di oggi rappresenta solo l’ultimo di una serie di eventi che hanno visto il mondo dello sport intersecarsi con le questioni politiche globali, dimostrando come il calcio, e lo sport in generale, possano fungere da catalizzatori per il cambiamento sociale e la consapevolezza politica.

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