Il CIC – Consorzio Italiano Compostatori ha presentato il 3 aprile 2025 il sesto volume della collana Organic Biorecycling, intitolato “Suoli fertili dalle nostre città ”. Questo nuovo rapporto offre un’analisi dettagliata della situazione attuale della gestione dei rifiuti organici in Italia, evidenziando progressi e sfide nel settore.
Nel 2023, la produzione totale di rifiuti urbani in Italia ha raggiunto i 29,2 milioni di tonnellate, con una media pro capite di 496 kg per abitante. Questo dato segna il quarto anno consecutivo in cui la produzione si mantiene al di sotto della soglia dei 30 milioni di tonnellate. La raccolta differenziata ha visto un incremento, raggiungendo 19,5 milioni di tonnellate, pari al 66,6% del totale, in aumento rispetto al 65,2% del 2022. Tra questi, la frazione organica ha totalizzato 5,5 milioni di tonnellate, con una media nazionale di 126,6 kg per abitante, sebbene con notevoli differenze fra le varie regioni. Questi dati sono stati presentati nel nuovo Rapporto Associativo del CIC, che offre una panoramica aggiornata sul riciclo della frazione organica in Italia, basata su informazioni fornite dall’ISPRA.
Il sistema impiantistico nazionale
L’analisi del CIC ha rivelato che il sistema impiantistico nazionale conta attualmente 363 impianti operativi per il riciclo dei rifiuti organici, con un incremento di 7 unità rispetto all’anno precedente. Questi impianti hanno trattato un totale di 8,7 milioni di tonnellate di rifiuti organici, generando circa 2 milioni di tonnellate di compost, un valore stabile rispetto al 2022. Inoltre, dal trattamento di questi rifiuti sono stati prodotti 475 milioni di metri cubi di biogas, che hanno contribuito alla generazione di 470 GWh di energia elettrica e 80 GWh di energia termica. Sono stati inoltre prodotti 201 milioni di metri cubi di biometano, principalmente destinato al settore dei trasporti, e oltre 160 milioni di metri cubi di anidride carbonica, parte della quale è stata trattata e commercializzata come gas tecnico per l’industria alimentare.
La sfida della qualità della frazione umida
Il CIC, con un’esperienza di oltre venticinque anni nel monitoraggio delle impurità nei rifiuti organici, ha sviluppato un vademecum per i cittadini, contenente una lista di scarti organici da conferire correttamente nella raccolta differenziata. Nel 2023, sono state effettuate quasi 1600 indagini merceologiche in altrettanti comuni e gestori, rivelando una purezza merceologica media a livello nazionale del 93,6%. Questo corrisponde a un valore di Materiale Non Compatibile (MNC) pari al 6,4% del materiale conferito, con previsioni che indicano un aumento al 6,6% nel 2024. Tuttavia, i dati mostrano un deterioramento della qualità merceologica rispetto al 2019, quando il valore medio era vicino al 95%. Nel 2023, un campione su sei non ha raggiunto il 90% di purezza merceologica.
Il CIC sottolinea che il miglioramento della quantità e della qualità della raccolta della frazione umida è cruciale per raggiungere l’obiettivo europeo del 65% di riciclaggio dei rifiuti urbani entro il 2035. Questo richiede investimenti, innovazione e la definizione di obiettivi strategici specifici per il riciclo organico, enfatizzando l’importanza della trasformazione dei rifiuti organici in fertilizzante naturale.
L’urban carbon farming per città più resilienti
La sesta edizione del manuale della collana Organic Biorecycling propone una visione innovativa che sottolinea il legame tra suolo e fertilizzanti organici, estendendo questo modello agli spazi verdi urbani attraverso l’Urban Carbon Farming. Questo approccio consiste nell’applicazione di pratiche agricole rigenerative in contesti urbani e periurbani, utilizzando compost e digestato.
Questa strategia non solo migliora la fertilità dei suoli urbani e del verde pubblico, ma contribuisce anche al sequestro del carbonio nei terreni delle città , trasformando i rifiuti quotidiani in un alleato nella lotta contro la crisi climatica. In occasione della presentazione del volume, il CIC ha lanciato il Manifesto dell’Urban Carbon Farming, invitando aziende e cittadini a sostenere pratiche concrete per rendere le città più sostenibili e resilienti ai cambiamenti climatici.