Il Rapporto nazionale sul Round 11, condotto dall’INAPP, ha rivelato che nel 2025 oltre la metà dei Paesi europei si dichiara soddisfatta della propria vita. In Italia, i dati mostrano una differenza significativa tra uomini e donne: il 38,2% degli uomini si sente soddisfatto, rispetto al 34,5% delle donne. Questa insoddisfazione è particolarmente accentuata tra le donne e tende ad aumentare con l’età.
Il benessere e le differenze di genere in Italia
Il Rapporto dell’INAPP, pubblicato il 2 ottobre 2025, ha messo in luce non solo il livello di soddisfazione generale, ma anche le problematiche di genere che affliggono il Paese. Nonostante il numero di persone soddisfatte della propria vita sia piuttosto alto, è evidente una discrepanza tra il benessere percepito e le reali condizioni di vita, in particolare per quanto riguarda le donne. Queste ultime, infatti, mostrano un livello di insoddisfazione che aumenta con l’avanzare dell’età, evidenziando come le sfide legate al lavoro, alla famiglia e alla salute possano influenzare negativamente la loro percezione di benessere.
Il Rapporto ha anche sottolineato la mancanza di consapevolezza da parte della popolazione riguardo alle criticità di genere. Molti italiani non sembrano rendersi conto della gravità delle disparità esistenti, il che potrebbe rappresentare un ostacolo significativo per l’implementazione di politiche efficaci nel migliorare la situazione. La consapevolezza è il primo passo verso il cambiamento, e senza di essa, le iniziative per affrontare le disuguaglianze di genere potrebbero risultare inefficaci.
La necessità di un cambiamento culturale
Affrontare le problematiche di genere richiede un cambiamento culturale profondo. È fondamentale che le istituzioni, le organizzazioni e la società civile lavorino insieme per promuovere una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione. Le politiche pubbliche devono essere orientate a garantire pari opportunità per tutti, indipendentemente dal genere. La formazione e l’educazione sono strumenti chiave per combattere stereotipi e pregiudizi che perpetuano la disuguaglianza.
In questo contesto, è essenziale coinvolgere le nuove generazioni. Le scuole e le università devono diventare spazi di discussione e apprendimento sui temi di genere, affinché i giovani possano sviluppare una mentalità aperta e inclusiva. Solo attraverso un’educazione adeguata si potrà sperare in un futuro in cui le differenze di genere non siano più un ostacolo al benessere individuale e collettivo.
Il Rapporto dell’INAPP è un importante strumento per monitorare i progressi e le sfide legate al benessere e alle disuguaglianze di genere in Italia. La strada da percorrere è ancora lunga, ma con impegno e determinazione è possibile costruire una società più equa e giusta per tutti.