L’Unhrc 60 lancia un appello per proteggere i vulnerabili dall’estremismo

Franco Fogli

Ottobre 2, 2025

La 60ยช sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, tenutasi a Ginevra il 2 ottobre 2025, ha messo in evidenza le gravi problematiche legate all’instabilitร  della regione indo-mediterranea. Durante un evento collaterale, esperti e politici hanno discusso dell’impatto dei conflitti in paesi come Yemen, Somalia, Siria e Pakistan, sottolineando come tali situazioni influenzino anche le societร  europee, generando fenomeni di radicalizzazione, antisemitismo e terrorismo.

Il contesto della regione indo-mediterranea

Vas Shenoy, presidente di Glocal Cities, ha descritto l’Indo-Mediterraneo come una regione cruciale per il commercio e il trasporto delle merci, ma anche come una delle piรน colpite dai conflitti circostanti. Durante il dibattito, ha ricordato l’anniversario degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre, evidenziando come il terrorismo sia interconnesso in diverse nazioni. Shenoy ha affermato che le organizzazioni terroristiche operano in una rete globale, raccogliendo fondi e radicalizzando i giovani, non risparmiando neppure l’Europa, dove pianificano attentati.

Un fenomeno di portata globale

Himanshu Gulati, membro dello Storting norvegese, ha messo in luce il crescente estremismo islamico come una minaccia seria sia in Asia meridionale che in Europa. La situazione nei paesi come Pakistan, Bangladesh, Siria e Yemen ha ripercussioni dirette sui diritti e sul futuro dei gruppi vulnerabili, in particolare donne e bambini. Le dinamiche di radicalizzazione, che iniziano dall’indottrinamento nei madrase del Bangladesh ai rapimenti di ragazze appartenenti a minoranze in Pakistan, si riflettono anche nelle periferie europee, alimentando nuove forme di oppressione.

Le preoccupazioni espresse in Europa

Anna Maria Cisint, europarlamentare, ha lanciato un allerta riguardo ai diritti fondamentali nei paesi dove l’islam politico ha preso piede. Ha denunciato la sistematica negazione dell’uguaglianza tra uomo e donna e la compressione delle libertร  politiche e civili. Cisint ha avvertito che la minaccia non รจ limitata ai regimi lontani, ma si estende anche all’Europa, dove l’islam politico mira a minare le istituzioni democratiche e a imporre i dettami della Sharia. Ha sottolineato la presenza di segni evidenti di questo fenomeno nelle cittร  europee, dove le giovani donne sono costrette a vivere in condizioni oppressive.

Riflessioni sull’azione necessaria

Erik Selle, attivista per i diritti delle donne e dei bambini, ha esortato a non tollerare le gang di sfruttamento in Europa e a condannare gli estremisti che maltrattano le donne in paesi come Bangladesh, Pakistan e Afghanistan. Selle ha sottolineato che non รจ piรน accettabile che รฉlite, forze dell’ordine e media scambino sicurezza e protezione con il multiculturalismo.

Un impegno morale per i diritti umani

Il dibattito di Ginevra ha evidenziato una convinzione condivisa: la lotta contro l’estremismo non รจ solo una questione di politica estera, ma una responsabilitร  morale. Difendere i gruppi piรน vulnerabili, come donne, bambine e minoranze, deve essere il fulcro di chiunque sostenga i diritti umani. Ogni matrimonio forzato, ogni ragazza costretta al silenzio e ogni bambino abusato rappresentano non solo una tragedia individuale, ma anche una sfida per la comunitร  internazionale. Ignorare tali realtร  significa cedere di fronte a esse.

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