Il generale Masiello: “In caso di guerra, l’intera Italia è coinvolta”

Franco Fogli

Ottobre 2, 2025

Nel recente episodio del vodcast State Sicuri, il 15 marzo 2025, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello, ha dialogato con Giorgio Rutelli, affrontando temi cruciali legati alla sicurezza e alla trasformazione delle Forze Armate italiane. La conversazione ha messo in evidenza le sfide della modernità, come la crescente minaccia dei droni, l’uso dell’intelligenza artificiale e l’importanza di una cultura della difesa condivisa.

Un contesto globale complesso: conflitti e guerra cognitiva

Il generale Masiello ha delineato il panorama internazionale attuale, caratterizzato da conflitti in Ucraina e Medio Oriente, ma anche da tensioni in altre aree del mondo, come l’Indo-Pacifico e l’Africa. Ha sottolineato come l’Europa, dopo decenni di apparente stabilità, si trovi ora a fronteggiare scenari di conflitto convenzionale. In particolare, ha evidenziato che in Ucraina si manifestano tre tipologie di guerra: quella delle trincee, il conflitto tecnologico, dove i droni giocano un ruolo fondamentale, e la guerra cognitiva, che si sviluppa attraverso la disinformazione e influisce sull’opinione pubblica.

Masiello ha avvertito che la guerra cognitiva rappresenta una minaccia insidiosa, capace di penetrare nelle nostre vite quotidiane e di influenzare il dibattito politico. Questa nuova forma di conflitto si combatte non solo sul campo di battaglia, ma anche nella sfera delle idee e delle percezioni.

La cultura della difesa: responsabilità collettiva

Il generale ha messo in evidenza l’importanza di una nuova consapevolezza nazionale riguardo alla difesa. Solo un italiano su cinque, ha affermato, sarebbe disposto a combattere per il proprio Paese, un dato preoccupante che richiede attenzione. Durante un recente viaggio in Finlandia, ha notato come nei Paesi confinanti ci sia una maggiore preparazione e consapevolezza rispetto alla sicurezza nazionale.

Masiello ha richiamato l’attenzione sulla Costituzione, sottolineando che la difesa della patria è un dovere di tutti i cittadini, non solo dei militari. Ha citato un collega francese, evidenziando che in caso di conflitto non è solo l’esercito a combattere, ma l’intero Paese deve assumersi la responsabilità della difesa nazionale. Ha paragonato le Forze Armate a vigili del fuoco, pronti a intervenire in caso di emergenza, e ha invitato i cittadini a contribuire attivamente alla sicurezza.

Un esercito rinnovato: sfide operative e culturali

Il conflitto in Ucraina ha costretto l’Esercito italiano a rivedere le proprie strategie, tornando a concentrarsi su mezzi tradizionali come carri armati e artiglieria. Masiello ha affermato che l’addestramento ora si focalizza su scenari convenzionali ad alta intensità, simili a quelli del conflitto ucraino. Tuttavia, ha avvertito che la vera sfida è di natura culturale: l’Esercito deve evolversi tecnologicamente e mentalmente per affrontare le sfide moderne.

Il generale ha insistito sulla necessità di un cambiamento rapido, poiché il mondo evolve a una velocità senza precedenti. L’Esercito non può più essere visto come un’entità statica, ma deve adattarsi alle nuove esigenze e tecnologie.

Iniziative innovative per il cambiamento

Per favorire l’innovazione, il Capo di Stato Maggiore ha introdotto diverse iniziative. Tra queste, menoburocrazia@esercito.difesa.it, un’email per raccogliere suggerimenti e semplificare le procedure. L’approccio Distanza zero mira a favorire la comunicazione diretta tra i membri dell’Esercito, mentre Un caffè col capo offre l’opportunità a giovani soldati di discutere liberamente problemi e proposte senza gerarchie.

Masiello ha sottolineato l’importanza di incoraggiare i giovani a esprimere le proprie idee e di accettare gli errori come parte del processo innovativo, per garantire un futuro migliore alle Forze Armate.

Intelligenza artificiale e sistemi d’arma

Il generale ha dedicato un’ampia parte del suo intervento all’importanza dell’intelligenza artificiale, già integrata nelle procedure e nei sistemi di comando dell’Esercito. Masiello ha evidenziato come l’AI possa supportare le operazioni militari, contribuendo a salvare vite umane. In Ucraina, l’AI è già utilizzata per gestire droni, e il generale prevede che anche l’Italia seguirà questa direzione.

La minaccia dei droni: una nuova era di conflitto

I droni rappresentano una delle minacce più concrete e in continua evoluzione. Masiello ha spiegato che la tecnologia dei droni cambia rapidamente e che la risposta deve essere altrettanto dynamica. La lotta contro i droni richiede l’impiego di droni stessi e di sistemi di difesa avanzati, in un contesto in cui i conflitti si svolgono anche al di sotto della soglia di guerra aperta.

Collaborazione con l’industria della difesa

Infine, il generale ha sottolineato l’importanza della sinergia con l’industria della difesa. Lavorare a stretto contatto con le aziende consente di sviluppare prodotti che rispondano realmente alle esigenze operative. Masiello ha citato il nuovo fucile in dotazione all’Esercito e il prossimo elicottero d’attacco come esempi di questa cooperazione. La sinergia con l’industria è fondamentale per affrontare le sfide future, garantendo che le Forze Armate siano sempre pronte e adeguatamente equipaggiate.

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