Il digiuno intermittente si rivela efficace anche per la salute del cuore, secondo una ricerca approfondita

Marianna Ritini

Ottobre 2, 2025

La recente ricerca condotta dalla Harvard T.H. Chan School of Public Health ha messo in luce i benefici dell’alternanza tra periodi di consumo e digiuno, evidenziando come questa pratica possa influenzare non solo la perdita di peso, ma anche il benessere cardiometabolico. Lo studio, pubblicato il 2 ottobre 2025, ha analizzato un gran numero di dati, rivelando informazioni significative per chi cerca di migliorare la propria salute attraverso l’alimentazione.

Lo studio approfondito

I ricercatori di Harvard hanno intrapreso un’analisi dettagliata di 99 studi clinici, coinvolgendo un campione di circa 6.500 partecipanti. L’obiettivo era quello di confrontare le diete basate sul digiuno intermittente con diete tradizionali ipocaloriche e regimi alimentari senza restrizioni. I soggetti analizzati presentavano un indice di massa corporea medio di 31 e quasi il 90% di essi era affetto da patologie preesistenti. Le diete esaminate includevano il digiuno a giorni alterni, l’alimentazione con restrizione oraria (come il regime 16:8) e il digiuno di un’intera giornata (come il programma 5:2, che prevede cinque giorni di alimentazione libera e due di digiuno).

L’analisi ha messo in evidenza le differenze significative tra i vari approcci alimentari e il loro impatto sul peso corporeo e sulla salute generale dei partecipanti. La revisione ha permesso di chiarire in che modo il digiuno intermittente possa essere una valida alternativa alle diete tradizionali, specialmente per coloro che desiderano perdere peso.

I risultati del digiuno intermittente

I risultati dello studio hanno dimostrato che il digiuno intermittente e le diete ipocaloriche tradizionali si sono rivelati equivalenti in termini di efficacia nella perdita di peso. Tuttavia, il digiuno a giorni alterni ha mostrato performance superiori, con una perdita media di peso di 1,3 chilogrammi in più rispetto alle diete tradizionali. Questo regime ha anche portato a miglioramenti significativi in vari parametri di salute, riducendo il rischio di problemi cardiometabolici.

Tra i benefici riscontrati, si segnalano miglioramenti nella circonferenza della vita, nei livelli di colesterolo e trigliceridi, e una diminuzione della proteina C-reattiva, un indicatore chiave di infiammazione nel corpo. Questi risultati suggeriscono che il digiuno intermittente non solo aiuta a controllare il peso, ma può anche contribuire a una salute migliore nel lungo termine.

La ricerca di Harvard offre quindi spunti importanti per chi desidera adottare un approccio alimentare più sano, evidenziando come il digiuno intermittente possa rappresentare una strategia efficace e sostenibile per migliorare il proprio stato di salute generale.

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