I soccorritori hanno smesso di cercare segni di vita tra le macerie della scuola islamica crollata lunedì 2 ottobre 2025, sull’isola di Giava, in Indonesia. La situazione è drammatica, con 59 persone ancora considerate disperse.
Operazioni di soccorso e risultati
Il capo dell’Agenzia nazionale per la mitigazione dei disastri, durante una conferenza stampa tenutasi sul luogo dell’incidente, ha comunicato che le operazioni di soccorso non hanno portato a risultati positivi. “Abbiamo impiegato attrezzature avanzate, inclusi droni termici, ma non ci sono più segnali di vita“, ha dichiarato, esprimendo così la crescente preoccupazione che non ci siano sopravvissuti tra le vittime.
Impatto del crollo sulla comunità
La scuola, che si trovava in una zona densamente popolata, è crollata in seguito a un forte terremoto che ha colpito l’area, causando danni significativi e mettendo in evidenza la vulnerabilità delle strutture scolastiche nella regione. Le operazioni di soccorso, iniziate immediatamente dopo il crollo, hanno visto l’impegno di numerosi volontari e squadre specializzate, ma la mancanza di segni vitali ha portato a un abbattimento del morale tra i soccorritori e le famiglie dei dispersi.
Indagini e sicurezza pubblica
La comunità locale è in lutto e le autorità hanno avviato un’indagine per comprendere le cause del crollo e valutare se ci siano state violazioni delle normative edilizie. La speranza di ritrovare sopravvissuti si affievolisce, mentre la situazione richiede un’attenzione urgente da parte delle istituzioni per garantire la sicurezza delle strutture pubbliche.
Supporto alle famiglie e solidarietà
In questo contesto, il governo indonesiano ha promesso supporto alle famiglie delle vittime e ha avviato un piano di assistenza per affrontare le conseguenze di questa tragedia. La popolazione è invitata a unirsi in un momento di solidarietà e sostegno reciproco, mentre le operazioni di recupero continuano, sebbene con poche speranze di successo.