Flotilla, il marittimista Loffreda: “C’è confusione, il passaggio non era sicuro”

Franco Fogli

Ottobre 2, 2025

Il dibattito sulla Global Sumund Flotilla ha acceso discussioni accese riguardo alla legalità della navigazione nelle acque internazionali e alle implicazioni legali del suo passaggio nella Zona Economica Esclusiva (Zee) di Israele. Il 2 ottobre 2025, l’avvocato Giuseppe Loffreda, esperto in Diritto della Navigazione, ha fornito chiarimenti sulla situazione, sottolineando le complessità legate alla definizione di “passaggio inoffensivo” secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare (Unclos).

La natura del passaggio della flotilla

La Flotilla, che ha tentato di attraversare le acque internazionali per raggiungere la Striscia di Gaza, è stata fermata a circa 70 miglia dalla sua destinazione. Loffreda ha affermato che l’intenzione di forzare il blocco navale israeliano ha trasformato il passaggio da “innocente” a una provocazione. La Convenzione Unclos, infatti, stabilisce che il passaggio è considerato inoffensivo fintanto che non arreca danno alla pace e alla sicurezza dello Stato costiero. Quando la Flotilla ha dichiarato il suo intento di violare il blocco, ha superato i limiti di ciò che può essere considerato un passaggio legittimo.

Le implicazioni legali del blocco navale

Loffreda ha evidenziato che l’Unclos, all’articolo 19, descrive le attività che possono rendere un passaggio non inoffensivo. Tra queste, la minaccia alla sovranità dello Stato costiero e il tentativo di violare il blocco navale. La Flotilla, rifiutando di deviare per consegnare gli aiuti umanitari a Israele, ha scelto di non seguire un percorso che avrebbe potuto evitare conflitti e tensioni internazionali. Questo rifiuto, secondo l’esperto, dimostra che l’iniziativa non era puramente umanitaria, ma mirava a sfidare le autorità israeliane.

Considerazioni sul diritto internazionale

L’avvocato Loffreda ha sottolineato che il tentativo della Flotilla di forzare il blocco non si limita solo alla legalità marittima, ma si interseca con il diritto internazionale umanitario. Questo ramo del diritto prevede norme specifiche per le operazioni navali in situazioni di conflitto armato. Israele, secondo Loffreda, ha agito in conformità con queste leggi, giustificando le sue azioni di fronte a un tentativo di violazione del blocco.

La questione della Global Sumund Flotilla continua a suscitare dibattiti accesi, con implicazioni che vanno oltre la semplice navigazione, toccando temi di sovranità, sicurezza e diritto internazionale. La posizione di Loffreda offre una chiara interpretazione delle leggi marittime e delle loro applicazioni nel contesto attuale, evidenziando la necessità di un dialogo costruttivo per risolvere le tensioni nella regione.

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