Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito “assurdo” l’accusa mossa nei confronti della Russia riguardo agli attacchi alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, attualmente sotto il controllo russo. A seguito delle preoccupazioni espresse dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha descritto la situazione come “critica” e in stato di emergenza da sette giorni a causa di bombardamenti, il gestore della centrale ha rassicurato che la situazione è “sotto controllo”. Questo scambio di dichiarazioni avviene nel contesto di una guerra in corso, iniziata tre anni fa con l’invasione russa dell’Ucraina.
La situazione a Zaporizhzhia
Il gestore della centrale nucleare di Zaporizhzhia ha comunicato attraverso i social media che la struttura è in condizioni di sicurezza e ha sufficienti risorse per mantenere attivi i generatori di emergenza. Nonostante le affermazioni di Zelensky, il portavoce Peskov ha insistito sul fatto che la Russia garantisce la sicurezza dell’impianto, sottolineando che le accuse di attacco provenienti da Kiev sono infondate. Secondo Peskov, le forze ucraine sono responsabili di continui bombardamenti sulla centrale e sulle aree circostanti, rendendo le affermazioni russe di controllo e sicurezza ancora più significative.
Rallentamento dell’avanzata russa a settembre
Le forze armate russe hanno registrato un rallentamento significativo nelle operazioni in Ucraina, in particolare nell’oblast di Donetsk. Secondo un rapporto dell’Institute for the Study of War (Isw), le forze russe hanno conquistato solo 447 chilometri quadrati durante il mese di settembre, un chiaro segnale di un rallentamento rispetto ai progressi precedenti. La Russia ha anche rivendicato il controllo della località di Verbove nella regione di Dnipropetrovsk, come riportato dal ministero della Difesa di Mosca. Questo sviluppo arriva dopo che le forze ucraine avevano già riconosciuto il raggiungimento delle truppe russe nella regione orientale del Paese.
Dichiarazioni di von der Leyen sulla responsabilità della Russia
Durante il Consiglio Europeo informale tenutosi a Copenaghen, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha evidenziato un crescente consenso tra i membri dell’Unione Europea riguardo alla necessità di far pagare alla Russia i costi della guerra in Ucraina. Von der Leyen ha proposto l’idea di utilizzare i beni congelati della Russia per finanziare prestiti di riparazione per l’Ucraina, affermando che non si tratta di una confisca, ma di un modo per garantire che Mosca risponda per i danni causati. La presidente ha sottolineato che la Russia, in quanto aggressore, deve essere ritenuta responsabile e che l’Unione Europea sta cercando modi giuridicamente solidi per farlo.
Maltempo devastante a Odessa
La città di Odessa ha subito un violento temporale che ha causato almeno nove vittime, tra cui un minore. Secondo il servizio statale per le emergenze, la pioggia caduta in sette ore è stata equivalente a quasi due mesi di precipitazioni. Il sindaco Hennadii Trukhanov ha descritto la situazione su Telegram, evidenziando la gravità degli eventi atmosferici che colpiscono la regione mentre il conflitto con la Russia continua a imperversare. Le autorità locali stanno affrontando le conseguenze di questo maltempo estremo, aggravando ulteriormente la crisi nel Paese.