Tumori del sangue: 500mila italiani colpiti al Blood Cancer Summit 2023

Marianna Ritini

Ottobre 1, 2025

A Roma è stato presentato il report intitolato ‘Insieme per una nuova assistenza ai pazienti con tumori del sangue in Italia’, un’iniziativa che mette in luce la situazione attuale delle persone affette da queste patologie. Attualmente, oltre 500mila individui in Italia convivono con una diagnosi di tumore del sangue, e ogni anno si registrano circa 30mila nuovi casi di leucemie, linfomi e mielomi. Queste malattie complesse hanno un impatto significativo sulla qualità della vita non solo dei pazienti, ma anche delle loro famiglie. Negli ultimi anni, però, la speranza di vita è aumentata notevolmente: mentre alla fine degli anni Novanta solo il 30% dei pazienti riusciva a guarire, oggi oltre il 70% supera la malattia. Alcuni tipi di tumori, come il mieloma multiplo, sono diventati sempre più gestibili, trasformandosi in patologie cronicizzabili. Questi dati sono emersi durante il Blood Cancer Summit, tenutosi a Roma, organizzato da Isheo in collaborazione con La Lampada di Aladino Ets.

Un summit di dialogo interdisciplinare

Il summit ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra diversi attori del settore sanitario: ricercatori, medici, pazienti, caregiver, istituzioni e artisti si sono riuniti per discutere i recenti progressi nella ricerca scientifica e clinica. L’obiettivo è stato quello di evidenziare le sfide ancora presenti nell’assistenza ospedaliera e territoriale, favorendo al contempo le connessioni tra ricerca e qualità della vita dei pazienti. I promotori hanno sottolineato l’importanza di una pluralità di punti di vista e di un linguaggio condiviso per co-progettare soluzioni sostenibili. La sinergia tra cura e assistenza è stata identificata come un elemento chiave per migliorare la vita dei pazienti affetti da tumori del sangue.

Il benessere del paziente al centro dell’assistenza

Durante il summit, è emerso chiaramente che il benessere psicofisico del paziente gioca un ruolo cruciale nella sua assistenza. Aspetti come la qualità della nutrizione, la possibilità di ricevere cure a domicilio e la disponibilità di supporto psicologico sono stati sottolineati come fondamentali. Davide Integlia, Ceo di Isheo, ha evidenziato come la ricerca scientifica abbia portato a trattamenti innovativi, ma ha anche avvertito che i tumori del sangue continuano a presentare incertezze. Integlia ha ribadito l’importanza di far conoscere i progressi, ma anche di riconoscere le lacune nell’assistenza complessiva al paziente. È essenziale che i centri di cura siano in grado di diagnosticare tempestivamente le malattie emato-oncologiche e di gestire efficacemente il percorso diagnostico, per garantire ai pazienti l’accesso alle opportunità terapeutiche disponibili.

Testimonianze e sfide nel percorso di cura

Davide Petruzzelli, presidente di La Lampada di Aladino Ets, ha condiviso la sua esperienza personale, ricordando come le terapie disponibili quasi trent’anni fa fossero limitate e meno efficaci. Oggi, la medicina ha fatto passi da gigante, ma Petruzzelli ha avvertito che non basta curare la malattia; è necessario prendersi cura della persona nel suo complesso, considerando anche la sua vita sociale e lavorativa. Marco Vignetti, presidente della Fondazione Gimema, ha sottolineato l’importanza del dialogo tra medici e pazienti, evidenziando che il primo bisogno dei pazienti è l’orientamento e la relazione, non solo l’accesso ai farmaci.

Innovazione e sostenibilità nel trattamento dei tumori

Il summit ha anche affrontato il tema dell’innovazione terapeutica, evidenziando i progressi significativi nella cura dei tumori. Nuove terapie, come quelle a bersaglio molecolare e l’immunoterapia, sono state sviluppate, ma la loro sostenibilità per il Sistema Sanitario Nazionale rimane una sfida. È fondamentale trovare un equilibrio tra innovazione e gestione delle risorse, affinché tutti i pazienti, indipendentemente dalla loro condizione socioeconomica, possano accedere alle stesse opportunità di cura.

Assistenza territoriale e continuità delle cure

Negli ultimi anni, si è registrato un significativo progresso verso una maggiore integrazione tra assistenza ospedaliera e territoriale. L’obiettivo è estendere i trattamenti e i servizi di supporto al di fuori del contesto ospedaliero, migliorando così la continuità assistenziale. Questo cambiamento è stato stimolato dal Decreto ministeriale 77/2022, che ha ridefinito gli standard dell’assistenza territoriale. È necessario sviluppare una visione comune e inclusiva, capace di accogliere le opportunità offerte dal progresso tecnologico, per garantire un’assistenza adeguata e tempestiva ai pazienti.

Il ruolo del supporto psicologico e delle cure palliative

Il report ha sottolineato l’importanza del supporto psicologico per i pazienti con tumori del sangue e l’applicazione precoce delle cure palliative. Queste ultime, un tempo riservate alle fasi terminali della malattia, sono ora considerate un supporto integrato e continuativo anche nelle fasi iniziali, contribuendo a migliorare la gestione dei sintomi e la risposta alle terapie. La sfida rimane quella di garantire un’assistenza che non solo migliori la sopravvivenza, ma che promuova anche la qualità della vita e l’inclusione sociale dei pazienti.

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