Neoplasie del sangue, Vignetti (Gimema): “Le associazioni di pazienti supportano i medici”

Marianna Ritini

Ottobre 1, 2025

Al Blood Cancer Summit, tenutosi a Roma il 1 ottobre 2025, si è discusso delle sfide che compromettono la qualità delle cure per i pazienti affetti da tumori del sangue. Marco Vignetti, presidente della Fondazione Gimema, ha sottolineato l’importanza della sinergia tra cura e ricerca, evidenziando come le associazioni di pazienti possano contribuire a migliorare l’efficacia del lavoro dei medici.

Il ruolo delle associazioni di pazienti

Durante il summit, Vignetti ha affermato che è fondamentale che la cura e la ricerca procedano di pari passo, un principio che può essere osservato nelle reti di centri specializzati e nelle collaborazioni tra pazienti. Le associazioni di pazienti giocano un ruolo cruciale nel supportare i medici, migliorando non solo la qualità del lavoro svolto, ma anche l’efficacia delle cure. Questa interazione è vitale per il progresso nel trattamento delle neoplasie ematologiche, e le associazioni si rivelano strumenti essenziali nel promuovere un cambiamento positivo nel sistema sanitario.

Vignetti ha anche messo in evidenza come la comunicazione tra pazienti e medici sia un aspetto fondamentale. I pazienti desiderano avere l’opportunità di dialogare con il proprio dottore, di porre domande e di ricevere feedback. Un rapporto umano e personale è essenziale per garantire una maggiore serenità, anche in situazioni critiche. Tuttavia, il presidente ha lamentato che il tempo dedicato a questi incontri è sempre più limitato, non per responsabilità individuali, ma a causa di un’organizzazione del sistema sanitario che non consente un adeguato spazio per il confronto.

I progressi nella ricerca e l’assistenza quotidiana

Il Blood Cancer Summit ha visto la partecipazione di ricercatori, clinici, pazienti e istituzioni, tutti uniti nel discutere i recenti sviluppi nella ricerca scientifica riguardante i tumori del sangue. L’evento ha messo in luce non solo i progressi terapeutici, ma anche l’importanza di un’assistenza quotidiana che risponda alle esigenze specifiche dei pazienti. L’attenzione si è concentrata su come migliorare l’esperienza complessiva del paziente, garantendo che le cure siano non solo efficaci, ma anche umane.

I partecipanti hanno condiviso esperienze e best practice, sottolineando l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione delle neoplasie ematologiche. La collaborazione tra diversi attori del sistema sanitario, inclusi i caregiver e le associazioni di pazienti, è stata identificata come un elemento chiave per ottimizzare l’assistenza e garantire che i pazienti ricevano un supporto adeguato in ogni fase del loro percorso terapeutico.

In questo contesto, l’evento ha rappresentato un’importante opportunità per riflettere su come le sfide organizzative possano influenzare la qualità delle cure e su quali strategie adottare per affrontarle in modo efficace.

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