Negli Stati Uniti inizia lo shutdown: impatti e significato per i lavoratori

Lorenzo Di Bari

Ottobre 1, 2025

Negli Stati Uniti, il 1° ottobre 2025 ha segnato l’inizio di un nuovo shutdown, un termine ormai noto che indica l’interruzione delle attività governative in assenza di una legge di spesa. Questa situazione si verifica quando il Congresso non riesce a raggiungere un accordo per finanziare le operazioni federali, costringendo milioni di dipendenti a rimanere senza stipendio.

Le modalità e il momento dello shutdown

Il termine dell’anno fiscale negli Stati Uniti è fissato al 30 settembre. Con il Congresso che non ha approvato né una legge di bilancio né una misura temporanea, a partire dal 1° ottobre, milioni di dipendenti federali si trovano senza stipendio. Tra questi, forze dell’ordine, controllori del traffico aereo e personale militare sono obbligati a continuare a lavorare. Lo shutdown, regolato dall’Antideficiency Act, impone una sospensione immediata delle attività governative non essenziali fino all’approvazione di una legge di spesa o di un provvedimento temporaneo, noto come ‘stopgap bill’. I parchi nazionali e i musei federali, come gli Smithsonian, chiudono le porte al pubblico. Durante lo shutdown del 2013, che durò 13 giorni sotto l’amministrazione di Barack Obama, si stima che i parchi abbiano perso circa mezzo milione di dollari in entrate.

Il blocco politico

Negli ultimi anni, la politica americana ha visto un crescente polarizzarsi delle posizioni, con accordi tra i due principali partiti spesso raggiunti all’ultimo momento per evitare shutdown. Tuttavia, nel 2025, la maggioranza repubblicana e la minoranza democratica si trovano in una situazione di stallo. I democratici hanno richiesto misure per garantire l’estensione dell’Obamacare e il ripristino di fondi per le emittenti pubbliche, mentre i repubblicani, guidati dal presidente Donald Trump, non hanno mostrato disponibilità al dialogo. Trump ha adottato un approccio aggressivo, chiedendo alle agenzie federali di redigere piani per licenziamenti di massa in caso di shutdown. Questa strategia è stata interpretata dai democratici come un tentativo di intimidazione per forzare un accordo. Nello Studio Ovale, Trump ha dichiarato che la responsabilità per la situazione ricade sui democratici, accusandoli di proposte irragionevoli.

Implicazioni per i lavoratori

Per centinaia di migliaia di dipendenti federali, che lo scorso novembre ammontavano a circa 3 milioni, scatta immediatamente il ‘furlough’, ovvero la sospensione senza stipendio, che sarà successivamente pagata una volta approvata la legge di spesa. Tuttavia, i dipendenti federali a contratto non riceveranno alcun compenso per i giorni di lavoro persi. Non tutti i lavoratori sospesi rimarranno a casa: i dipendenti dei settori considerati essenziali, come sanità, difesa e controllori del traffico aereo, continueranno a lavorare senza retribuzione. Anche gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (ICE) rimarranno operativi, garantendo il funzionamento dei centri di detenzione per migranti. Tuttavia, si prevede un ritardo nelle udienze relative ai casi di immigrazione. L’attuale amministrazione Trump ha minacciato di rendere lo shutdown ancora più gravoso per i dipendenti federali, con piani per licenziamenti di massa di coloro che non rientrano nelle priorità dell’amministrazione.

I precedenti storici

L’ultimo shutdown risale al periodo tra il 2018 e il 2019, durante la prima amministrazione Trump, e ha avuto una durata di 35 giorni. Prima di questo, il shutdown del 2013, avvenuto durante l’amministrazione Obama, durò 13 giorni. Questi eventi evidenziano la crescente difficoltà nel raggiungere un accordo bipartisan sul finanziamento delle attività governative, un problema che continua a preoccupare i cittadini americani e i lavoratori federali.

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