Usa, preoccupazioni per un conflitto con la Cina: il Pentagono accelera sui missili

Franco Fogli

Settembre 30, 2025

Il Pentagono ha avviato un ambizioso programma per aumentare significativamente la produzione di armi strategiche, con l’obiettivo di raddoppiare e in alcuni casi quadruplicare le attuali capacità produttive. Questa iniziativa è stata lanciata a causa delle preoccupazioni riguardanti le scorte di armamenti disponibili in vista di un possibile conflitto con la Cina. Il Wall Street Journal ha riportato che il Munitions Acceleration Council, sotto la supervisione del vicesegretario alla Difesa Steve Feinberg, sta organizzando incontri settimanali con i principali produttori di missili statunitensi per accelerare la capacità industriale.

Obiettivo di produzione annuale

Il piano del Pentagono prevede di arrivare a produrre quasi 2.000 missili Patriot all’anno, un incremento notevole rispetto ai livelli attuali. Sean Parnell, portavoce del Pentagono, ha dichiarato che il presidente Trump e il segretario Hegseth stanno cercando soluzioni innovative per espandere la potenza militare degli Stati Uniti e aumentare la produzione di munizioni. I missili Patriot, insieme ad altri sistemi come gli Standard Missile-6 e i Long Range Anti-Ship Missiles, sono considerati fondamentali per la difesa delle basi e degli alleati nel Pacifico. La crescente domanda globale ha reso prioritario il potenziamento della produzione di questi missili, in particolare da parte di Lockheed Martin, che ha faticato a soddisfare gli ordini.

Le sfide della produzione

Nonostante le ambizioni del programma, il Pentagono affronta diverse difficoltà. I tempi di assemblaggio per un singolo missile possono superare i due anni, e i costi per raggiungere gli obiettivi di produzione potrebbero superare i 25 miliardi di dollari già stanziati dalla Casa Bianca. Durante i primi incontri di giugno 2025, ai produttori di armi è stato richiesto di presentare piani dettagliati su come aumentare la produzione a 2,5 volte i volumi attuali nel giro di sei-24 mesi. A settembre, Lockheed ha ricevuto un contratto da quasi 10 miliardi di dollari per la produzione di circa 2.000 missili Pac-3 fino al 2026. Fonti interne affermano che il Pentagono mira a raggiungere lo stesso numero di missili Patriot ogni anno, il che comporta un notevole aumento rispetto ai tassi di produzione attuali.

Impatto della guerra in Ucraina

La guerra in Ucraina ha avuto un impatto significativo sulle scorte di missili statunitensi. Dall’inizio del conflitto nel 2023, i nuovi ordini non sono riusciti a tenere il passo con la domanda di intercettori per difendere il Paese dai bombardamenti russi. L’Amministrazione statunitense desidera disporre di un numero maggiore di intercettori per proteggere le proprie basi e i partner nel Pacifico. Inoltre, il recente conflitto tra Israele e Iran ha portato all’uso di centinaia di missili di ultima generazione, esaurendo ulteriormente le riserve statunitensi.

Preparativi e preoccupazioni dei produttori

Per affrontare questa situazione, appaltatori come Lockheed Martin e Raytheon hanno iniziato ad assumere personale, espandere i propri stabilimenti e incrementare le scorte di pezzi di ricambio. Tuttavia, alcuni fornitori si mostrano cauti nell’intraprendere investimenti significativi in attesa di ordini governativi formalizzati. Il Wall Street Journal ha messo in evidenza le incertezze riguardo alla realizzazione del programma governativo, poiché l’assemblaggio di un missile può richiedere fino a due anni e i test di nuovi fornitori possono richiedere mesi prima che le armi possano essere approvate per l’uso.

Inoltre, ci sono dubbi sui fondi necessari per accelerare la produzione. Il “Big, Beautiful Bill” dell’Amministrazione Trump, firmato a luglio, ha previsto un finanziamento quinquennale di ulteriori 25 miliardi di dollari per le munizioni. Tuttavia, esperti come Tom Karako del Center for Strategic and International Studies avvertono che per raggiungere gli obiettivi ambiziosi del Pentagono potrebbero essere necessari molti più fondi. Karako ha sottolineato l’importanza di contratti governativi per incentivare le aziende a investire in produzioni costose, evidenziando che le parole devono essere accompagnate da sostegno finanziario.

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