La recente introduzione di Tilly Norwood, la prima attrice generata dall’intelligenza artificiale, ha scatenato una tempesta di reazioni nel mondo di Hollywood. Presentata al Zurich Film Festival 2025, questo innovativo progetto ha sollevato preoccupazioni e indignazione tra i professionisti del settore cinematografico. La creazione di Tilly è opera dello studio londinese Xicoia, fondato da Eline Van der Velden, un’attrice olandese trapiantata nel Regno Unito e attuale CEO della tech company Particle6. La presentazione ufficiale è avvenuta il 27 settembre 2025 durante lo Zurich Summit, una sezione dedicata all’industria del festival.
Le reazioni di Hollywood
La notizia della creazione di Tilly Norwood ha suscitato un’ondata di critiche da parte di molte celebrità. Tra queste, Emily Blunt ha espresso il suo disappunto durante un’intervista per il podcast Awards Circuit di Variety, affermando: “No, sul serio? È un’intelligenza artificiale? Oddio, siamo fregati. È davvero, davvero spaventoso. Dai, agenzie, non fatelo. Per favore, smettete di toglierci la connessione umana”. Blunt ha anche messo in discussione l’idea che Tilly potesse diventare la “prossima Scarlett Johansson o Natalie Portman“, sottolineando che “Scarlett Johansson ce l’abbiamo già”.
Anche altri attori hanno manifestato il loro scontento. Kiersey Clemons ha commentato con una frase diretta: “Che schifo. Rendetevi conto della situazione”. Toni Collette ha condiviso la notizia sui social con emoji che esprimono shock, mentre Melissa Barrera e Lukas Gage hanno aggiunto le loro voci al coro di critiche. Il sentimento prevalente è che l’intelligenza artificiale non possa sostituire l’esperienza umana, l’empatia e la vulnerabilità che caratterizzano il lavoro degli attori.
Un momento critico per l’industria cinematografica
L’introduzione di Tilly Norwood avviene in un periodo particolarmente difficile per l’industria cinematografica. Il settore sta affrontando una profonda crisi economica, con budget produttivi in calo e la chiusura di numerose sale cinematografiche. Inoltre, le recenti tensioni sindacali, come gli scioperi di WGA e SAG-AFTRA del 2024, hanno acceso un dibattito sull’uso dell’intelligenza artificiale nella creazione e rappresentazione degli interpreti. Questi eventi hanno posto in evidenza la necessità di protezioni contro l’uso non autorizzato di volti e voci digitali.
La creazione di Tilly Norwood riaccende questo dibattito, sollevando interrogativi sul confine tra innovazione e sfruttamento. Eline Van der Velden ha descritto Tilly come una “creazione artistica”, ma la sua affermazione che il personaggio è stato sviluppato per diventare “la prossima star di Hollywood” ha sollevato ulteriori preoccupazioni. La presentazione di Tilly al Zurich Film Festival non è solo un passo avanti nella tecnologia cinematografica, ma anche un segnale di un cambiamento potenzialmente pericoloso nel modo in cui gli attori e l’arte vengono percepiti e valorizzati nel settore.