Fondazione Aiom: in Campania si registrano 35mila nuove diagnosi annuali, necessaria vaccinazione per i pazienti

Marianna Ritini

Settembre 30, 2025

Napoli ha ospitato un’importante iniziativa il 30 settembre 2025, dedicata alla vaccinazione dei pazienti oncologici. Durante il convegno “La vaccinazione nel paziente oncologico”, organizzato dalla Fondazione Aiom (Associazione Italiana di Oncologia Medica), dall’Istituto dei Tumori Pascale e dalla Rete Oncologica Campana (Roc), esperti del settore hanno lanciato un appello per potenziare le immunizzazioni in questa categoria di pazienti. L’evento fa parte di un progetto nazionale che si svolge in dieci regioni italiane, volto a sensibilizzare la popolazione sull’importanza delle vaccinazioni.

Il contesto della campagna vaccinale

Il progetto, che si avvale del supporto non condizionante di GlaxoSmithKline, ha come obiettivo principale quello di vaccinare tutti i pazienti oncologici residenti in Campania. Gli specialisti hanno sottolineato l’importanza di somministrare le vaccinazioni contro il Covid-19, l’influenza, il pneumococco e l’Herpes zoster. Durante il convegno, Alfredo Budillon, direttore scientifico dell’Istituto Pascale, ha evidenziato che ogni anno in Campania vengono registrati oltre 35.000 nuovi casi di tumore, e che i pazienti oncologici presentano un rischio maggiore di contrarre malattie con complicanze gravi.

Budillon ha fatto riferimento a studi che dimostrano una correlazione significativa tra l’infezione da Herpes zoster e i pazienti oncologici, con un incremento del 40% rispetto alla popolazione generale. Questo è attribuibile a una riduzione dell’efficienza del sistema immunitario, causata sia dalla malattia che dai trattamenti. La vaccinazione, quindi, si rivela fondamentale per prevenire complicazioni potenzialmente letali, come la polmonite, che può colpire i malati oncologici durante la stagione influenzale.

La necessità di un cambiamento culturale

Nonostante l’evidenza scientifica, gli esperti hanno notato un fenomeno di esitazione vaccinale tra i pazienti oncologici, alimentato da false credenze sul rapporto tra tumori e vaccini. Franco Perrone, presidente nazionale di Aiom, ha sottolineato l’urgenza di promuovere una cultura della vaccinazione, sia tra gli specialisti che tra i pazienti. È essenziale che oncologi e caregiver lavorino insieme per stabilire un calendario vaccinale adeguato, tenendo conto delle condizioni di salute dei pazienti.

Sandro Pignata, oncologo del Pascale e responsabile scientifico della Roc, ha illustrato le iniziative messe in atto dalla Rete per facilitare l’accesso alle vaccinazioni. La Roc ha sviluppato percorsi vaccinali specifici per pazienti fragili o immunodepressi, collaborando con il sistema sanitario pubblico per garantire che le immunizzazioni siano somministrate in modo efficace. In alcune situazioni, è previsto che le vaccinazioni vengano effettuate direttamente nelle unità di oncologia, dove i pazienti già ricevono cure, al fine di aumentare l’adesione alle vaccinazioni.

Il ruolo dei medici di medicina generale

Un aspetto cruciale della campagna vaccinale è il coinvolgimento dei medici di medicina generale, che devono svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione dei loro pazienti. È fondamentale che i medici informino i propri assistiti riguardo ai benefici delle vaccinazioni, contribuendo così a ridurre l’esitazione vaccinale. La collaborazione tra oncologi e medici di medicina generale rappresenta un passo importante per garantire la salute dei pazienti oncologici e per migliorare gli esiti clinici.

L’incontro di Napoli ha messo in luce la necessità di un approccio integrato e multidisciplinare per affrontare le sfide legate alla vaccinazione dei pazienti oncologici, sottolineando l’importanza di una corretta informazione e di un’adeguata formazione per tutti gli operatori coinvolti.

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