Il 30 settembre 2025, la portavoce della delegazione italiana, Maria Elena Delia, ha dichiarato che la missione della Flotilla “Sumud” continua, nonostante le tensioni crescenti. La Flotilla, diretta verso Gaza, ha come obiettivo principale la consegna di aiuti umanitari ai civili palestinesi. Delia ha anche espresso la sua intenzione di partecipare a una manifestazione nazionale a Roma, programmata per il 4 ottobre, sottolineando che nessun membro della delegazione italiana ha intenzione di abbandonare la missione.
Documenti di Hamas e il loro significato
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno recentemente rilasciato informazioni riguardanti documenti ufficiali di Hamas, scoperti nella Striscia di Gaza. Questi documenti, per la prima volta resi pubblici, suggeriscono un legame diretto tra Hamas e la Flotilla “Sumud”. Secondo quanto riportato dall’ufficio del portavoce delle IDF, i leader della Flotilla sono collegati a Hamas attraverso la Palestinian Conference for Palestinians Abroad (PCPA), un’organizzazione creata nel 2018 e designata come organizzazione terroristica nel 2021 da Israele. Le IDF affermano che la PCPA funge da “ambasciata” di Hamas all’estero, mobilitando azioni contro Israele, comprese manifestazioni e flottiglie provocatorie.
Tra i documenti rinvenuti, una lettera del 2021 firmata dall’allora capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, invita il leader della PCPA a rafforzare l’unità e sostiene le attività dell’organizzazione. Un altro documento elenca alcuni membri noti della PCPA, inclusi Zaher Birawi e Saif Abu Kashk, attivi nella conduzione di flottiglie verso Gaza negli ultimi quindici anni. Le IDF hanno sottolineato che Abu Kashk, oltre a essere parte della PCPA, è anche il CEO di Cyber Neptune, una società spagnola che possiede diverse navi partecipanti alla Flotilla “Sumud”. Questo legame suggerisce che le imbarcazioni siano in realtà di proprietà di Hamas, confermando il controllo del gruppo sulle operazioni della flottiglia.
Le posizioni di Delia sulla proposta di Trump
Maria Elena Delia ha espresso la sua opinione riguardo alla proposta di pace in 20 punti del presidente americano Donald Trump, affermando che non rappresenta una vera soluzione al conflitto. Secondo Delia, la proposta mira a trasferire i palestinesi fuori dalla Striscia di Gaza, un’azione inaccettabile per chiunque consideri i diritti umani fondamentali. Ha evidenziato che nessuna proposta di pace dovrebbe basarsi sull’espulsione di una popolazione dalla propria terra.
Delia ha anche sottolineato che le voci dei palestinesi non vengono ascoltate, e che le loro opinioni sono spesso ignorate, trattandoli come pedine nel grande scacchiere geopolitico. La portavoce ha ribadito che la missione della Flotilla è di fondamentale importanza per portare assistenza ai civili in difficoltà e ha espresso la sua determinazione a continuare il lavoro, nonostante le difficoltà e le tensioni in corso.
Con il passare dei giorni, la situazione nella Striscia di Gaza rimane critica e gli sviluppi relativi alla Flotilla “Sumud” continueranno a essere monitorati con attenzione, sia dalle autorità israeliane che dalla comunità internazionale.