Il 29 settembre 2025, l’inviato speciale degli Stati Uniti, Keith Kellogg, ha rilasciato dichiarazioni significative riguardo alla situazione in Ucraina, sottolineando che le forze armate ucraine possono effettuare attacchi “in profondità” all’interno del territorio russo. Questo commento è stato fatto durante un’intervista con Fox News, dove Kellogg ha chiarito che non esistono “santuari” per le forze russe. La decisione finale riguardo a eventuali attacchi a lungo raggio da parte dell’Ucraina spetta al presidente americano Donald Trump, che valuterà caso per caso.
La scorsa settimana, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha richiesto a Trump, durante un incontro all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, di fornire missili da crociera a lungo raggio Tomahawk. Gli Stati Uniti stanno attualmente considerando questa possibilità, mentre Mosca continua a rifiutare i colloqui di pace mediati da Trump. Questo è stato confermato dal vicepresidente americano JD Vance.
Cremlino: “Da Kiev nessun segnale su disponibilità ripresa negoziati”
Il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, ha dichiarato a Ria Novosti che non ci sono ancora segnali dall’Ucraina riguardo a una possibile ripresa dei negoziati bilaterali. Peskov ha affermato che “finora non ci sono stati segnali da Kiev”, evidenziando che l’Ucraina non ha ancora risposto alla proposta russa di istituire tre gruppi di lavoro. Il terzo round di colloqui tra le delegazioni russa e ucraina si è svolto a Istanbul il 23 luglio, durante il quale le parti hanno concordato di continuare a tempo indeterminato gli scambi di militari gravemente feriti e malati. La Russia ha anche proposto la creazione di gruppi di lavoro su questioni politiche, umanitarie e militari, che opererebbero online.
Vladimir Medinsky, assistente presidenziale e capo della delegazione russa, ha osservato che la parte ucraina aveva mostrato interesse per questa iniziativa. Tuttavia, a settembre, la Russia ha notato una pausa nei negoziati. Secondo Peskov, l’atteggiamento passivo di Kiev potrebbe essere interpretato come un tentativo di dimostrare ai suoi sponsor occidentali la capacità di proseguire la guerra.
Due morti in attacco con drone nella regione di Mosca
In un tragico evento avvenuto nella notte, due persone, tra cui un bambino, sono state uccise in un attacco con drone nella regione di Mosca. Andrei Vorobyov, governatore della regione, ha fornito dettagli tramite il suo canale social ‘Max’. Secondo le informazioni, le forze di difesa aerea hanno abbattuto quattro droni a Voskresensk e Kolomna. Purtroppo, a Voskresensk, un incendio in un’abitazione privata ha portato alla morte di una donna di 76 anni e di suo nipote di sei anni.
Questi eventi evidenziano la crescente tensione nella regione e la continua instabilità del conflitto tra Russia e Ucraina, con ripercussioni che si estendono oltre i confini nazionali e coinvolgono la comunità internazionale.